È dedicato alla memoria della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia l’edizione 2018 del premio nazionale “Giuseppe Fava”. Domani 5 gennaio – in occasione del trentaquattresimo anniversario del delitto mafioso del fondatore de I Siciliani – l’importante onorificenza sarà consegnata a Corinne Vella, sorella della cronista uccisa lo scorso 16 ottobre a Malta attraverso un’autobomba piazzata da almeno tre affiliati alla criminalità organizzata dell’Isola (i sospettati sono in tutto una decina) probabilmente in collegamento con organizzazioni criminali internazionali fortemente infastidite dalle numerose inchieste della reporter maltese.
Un riconoscimento importante quello che sarà assegnato domani sera (ore 19 Teatro Verga di Catania) sia per il parallelismo fra due giornalisti coerenti e coraggiosi, che non hanno mai piegato la schiena neanche di fronte alle minacce e all’isolamento, sia per la straordinaria attualizzazione del “caso Catania” dopo oltre trent’anni dall’omicidio Fava.
Le ultime indagini della Procura etnea hanno acceso i riflettori sugli affari che corrono lungo l’asse Malta-Catania, a cominciare dal traffico di petrolio libico organizzato dalle cosche catanesi Santapaola-Ercolano, in cui la piccola isola posta di fronte alla Sicilia ha un ruolo strategico importante. Ma le operazioni illecite riguardano anche gli affari riconducili al riciclaggio del denaro sporco, ai Panama papers (i paradisi fiscali in cui sono coinvolti molti leader politici mondiali) e al gasdotto che collega l’Azerbaigian, Malta e la Puglia, regione quest’ultima dove da tempo è in corso una dura protesta delle popolazioni locali per il passaggio della condotta che prevede l’espianto di numerosi ulivi del Salento. Di tutto questo si occupava la cronista maltese.
Il premio alla memoria di Daphne Caruana Galizia arriva in un momento in cui la mafia si è “globalizzata”, un fenomeno preoccupante che ha origine proprio ai tempi di Fava, quando il direttore de I Siciliani – sulla scorta delle analisi del generale-prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso a Palermo il 2 settembre 1982 – parlava di policentrismo mafioso, volendo intendere l’espansione degli interessi di Cosa nostra a livello nazionale e internazionale. Una profezia che si è avverata drammaticamente e che è stata sottovalutata dalla politica di mezzo mondo.
Il caso di Daphni Caruana Galizia ricorda molto quello di Giuseppe Fava anche per i tentativi di insabbiamento dell’indagine scattata dopo il delitto. La Malta di oggi somiglia molto alla Catania di allora: stesso livello di corruzione nei vertici della polizia, dei carabinieri, della magistratura, della politica. Allora però – dopo il delitto del fondatore de I Siciliani – scattò la reazione della Società civile di tutta Italia, adesso ci auguriamo – dopo l’assassinio di Daphne – che la stessa cosa accada a Malta.
Le commemorazioni di Fava vedranno altri momenti significativi: alle ore 18 appuntamento sotto la lapide che ricorda il giornalista ucciso. Alle 19, presso il Teatro Verga, verrà proiettato il trailer del film “Prima che la notte”. Ne discuteranno Daniele Vicari (regista), Michele Gambino e Claudio Fava (autori del libro che ha ispirato il film). In chiusura, come detto, consegna del Premio Giuseppe Fava 2018 a Daphne Caruana Galizia (alla memoria). L’ingresso al teatro è gratuito e sarà consentito fino ad esaurimento dei posti.
Luciano Mirone
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