“Salviamo il trenino della Circumetnea”. Questa la frase d’ordine contenuta in una petizione (migliaia in poche ore) lanciata sulla piattaforma change.org dal comitato Salvalacircum ed inviata a Enrico Trantino, Sindaco della città Metropolitana di Catania, a Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad Adina Vălean, European Commissioner  for Transport, a Maja Bakran Marcich, Acting Director-General – Directorate-General Mobility and Transport.

“A giugno – si legge nella petizione – sarà dismessa, senza nessuna informazione, la tratta della linea storica di superficie della Circumetnea, compresa tra Catania Borgo e Paternò”.

Una ricostruzione grafica del progetto della tratta metropolitana che prenderà il posto del vecchio percorso del trenino della Circumetnea (fonte Comitato Salvalacircum). Sopra: il trenino mentre percorre le forre laviche dell’antico itinerario 

“Negli ultimi 5 anni – prosegue la lettera – FCE (Ferrovia Circumetnea) ha soppresso oltre metà dei treni extraurbani e nell’ultimo bilancio ha già approvato ulteriori tagli per il 2024 ed altri ancora più drastici a partire dal 2026, mentre al Consiglio Comunale di Catania ha sostenuto l’esatto contrario”.

“Nello stesso tempo – proseguono i promotori della raccolta di firme – è stato finanziato il potenziamento dell’infrastruttura con l’estensione della Metropolitana fino a Paternò, ed all’avvio dei lavori si procederà alla dismissione dei binari in superficie senza una data certa della ripresa del servizio”.

“È come svendere i gioielli di famiglia e togliere il pane di bocca ai propri figli pur di comprarsi una Ferrari a rate”, prosegue la petizione. “Il progetto di ‘ammodernamento’ è irrazionale ed il finanziamento è stato irregolare, gli scavi hanno già causato crolli e danni irreversibili ed ora minacciano anche un patrimonio inestimabile conosciuto e apprezzato a livello internazionale”.

“La stazione di Paternò – viene spiegato – verrà allontanata dal centro abitato, la stazione di Lineri sarà soppressa, la nuova infrastruttura sotterranea sarà incompatibile con quella attuale ed i treni provenienti da Randazzo non potranno più raggiungere Catania”.

“Troncare la Circumetnea a Paternò – scrivono i componenti del Comitato – interrompe il percorso secolare della ferrovia intorno al vulcano e mortifica l’attrattività turistica ed economica dei comuni pedemontani lungo la linea. Va potenziata semmai la cadenza del servizio e ripristinate anche le corse domenicali e festive”.

“Incomprensibile – dice il documento – , se si escludono malcelati fini di speculazione economica, la decisione di dismettere anticipatamente la linea storica all’avvio dei  cantieri del secondo lotto (Misterbianco – Paternò), quando non si sa conosce neanche la data per l’avvio dei cantieri del primo lotto (Monte Po – Misterbianco)”.

“I progetti inseriti nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile sono altri – si legge nella missiva indirizzata alle autorità competenti – , e tra questi c’è anche una reale estensione dell’attuale linea per una vera metropolitana. Si fermi  l’ennesima speculazione, si  valorizzi il patrimonio storico e si investano i fondi nell’interesse collettivo”.

“Chiediamo quindi – concludono i promotori della petizione – che sia debitamente valutata anche la  possibilità della salvaguardia e valorizzazione della ferrovia Circumetnea, con la manutenzione e l’ammodernamento effettivo della linea di superficie ed il potenziamento del servizio, contestualmente alla realizzazione di due nuove linee di metropolitana, o in alternativa il collegamento con l’hinterland nord, di gran lunga il più urgente e già in corso di studio per la fattibilità tecnico economica, così come previsto dal PUMS”.

Redazione