Ricordatelo questo nome: Angelo Vassallo. Ricordatelo perché è il nome di un grande uomo, ucciso dalla camorra per essersi opposto alla cementificazione dello splendido litorale del Cilento. Ricordatelo, perché da sindaco del suo paese, Pollica, in provincia di Salerno, credeva che quel territorio poteva svilupparsi economicamente attraverso l’unica condizione possibile: la salvaguardia del paesaggio. In pochi anni Angelo Vassallo aveva ristrutturato gli edifici antichi, riportandoli agli splendori del passato, e si era rifiutato di rilasciare concessioni edilizie agli speculatori che avrebbero distrutto tutto.
Risultato: col mare più pulito d’Italia (5 bandiere blu di Goletta Verde), quella zona in pochi anni ha registrato uno straordinario sviluppo economico grazie ad un turismo d’elite.
Ricordatelo questo nome quando i cementificatori vi diranno che “la manicola” è l’unico mezzo per dare lavoro, quando cinicamente vi diranno che non si può prescindere dal cemento per produrre ricchezza.
Ricordatevi di questa bella persona e dite loro che non è vero: innanzitutto perché, secondo uno studio recente, si è appurato che il cemento non solo ha distrutto luoghi meravigliosi, ma ha fatto crescere l’economia italiana solo dello 0,05 per cento (fonte: “Corriere della Sera”), un’inezia rispetto alla “fame” di lavoro che abbiamo. Rispondete che è vero esattamente il contrario: si produce ricchezza laddove si applica una politica di salvaguardia. Pollica è la dimostrazione tangibile.
Ma anche San Vito Lo Capo (guarda caso anch’esso con 5 bandiere blu) nella parte occidentale della Sicilia, e Nicolosi nella parte orientale, per fare solo due esempi.
A San Vito lo Capo, addirittura, hanno chiamato il prof. Pierluigi Cervellati – uno degli urbanisti più illustri del mondo – a redigere il Piano regolatore. Nessun palazzone, nessun capannone, nessuna mega struttura, ma solo casette bianche in sintonia con l’architettura tradizionale, piccoli alberghi e soprattutto una grande tutela delle risorse naturali.
In pochi anni San Vito ha invertito la tendenza: dal turismo “mordi e fuggi” degli anni ’80 (limitato a luglio e agosto), questo comune è diventato un centro di villeggiatura che da aprile ad ottobre ospita un turismo proveniente da tutta Europa.
La stessa cosa, seppure con caratteristiche diverse, succede a Nicolosi, dove, malgrado qualche contraddizione, tutto sommato si costruisce con volumetrie basse, ampi spazi verdi, materiali e colori prescritti dal Piano regolatore.
Angelo Vassallo parlava di Pollica, ma non si riferiva solo a Pollica. Parlava di un’Italia che deve riappropriarsi del proprio paesaggio, della propria identità e del proprio futuro.
È una filosofia che bisogna sposare. E’ difficile? Assolutamente no, a condizione di rispettare sette semplici regole.
1) Rispettare il paesaggio e l’ambiente; 2) Costruire con volumetrie limitate; 3) Realizzare spazi verdi attorno ad ogni abitazione; 4) Puntare sulla realizzazione di parchi, di strutture sportive, ricreative e culturali; 5) Ripristinare gli edifici antichi presenti in città e nel territorio per riconvertirle in strutture ricettive e culturali. 6) Avere una classe politica che faccia rispettare tutto questo; 7) Mandarla a casa se non lo fa, o peggio, se si è arricchita distruggendo le nostre risorse.
Di fronte allo sfascio incalcolabile del Paese, di fronte alle devastazioni, è arrivato il momento di aprire un dibattito. Tema: “Come diceva Angelo Vassallo, è possibile creare sviluppo attraverso la valorizzazione delle risorse del nostro territorio?”. Svolgimento…
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