“La colata lavica attualmente in corso sull’Etna è a quota 2mila 700 metri e poco più sotto, a quota 2500, c’è la funivia”. È preciso il prof. Marco Neri dell’Istituto nazionale di vulcanologia (Ingv): “Sull’Etna attualmente ci sono diversi nostri colleghi impegnati in diverse osservazioni dell’attività vulcanica”. Non si sa quale direzione prenderà il magma nelle prossime ore, ma il riferimento del rappresentante dell’Ingv alla funivia è poco rassicurante.
E così, dopo il ferimento (per fortuna senza conseguenze) delle dieci persone a causa della violenta esplosione del materiale magmatico fuoriuscito dal vulcano, oggi gli esperti fanno un bilancio e una previsioni per i prossimi giorni. “Il fronte della colata lavica – spiega ancora Neri – si deve osservare da vicino soprattutto quando scende più in basso, per tenere informata la protezione civile, che se lo ritiene opportuno, può fermare il flusso turistico”
La nuova eruzione sull’Etna è iniziata dalle 12,43 dell’altro ieri ed è proseguita ieri, quando si è verificata un’esplosione freato-magmatica in località Belvedere (bordo occidentale della Valle del Bove), a circa 2mila 700 metri di quota. L’esplosione è avvenuta in corrispondenza del fronte della colata di lava che emerge da una bocca posta alla base del Nuovo Cratere di Sud-Est, a circa 3200 metri di quota sul mare. Attualmente la lava avanza con una temperatura superiore ai 1000 gradi centigradi in una zona ricoperta di neve. “La neve – dicono gli esperti dell’Ingv – al contatto con la lava, tende a sciogliersi, formando delle pozze d’acqua che possono venire ricoperte dalla lava in avanzamento”. In quel caso, l’acqua sotto la colata lavica tende a vaporizzare e può causare esplosioni freato-magmatiche come quella avvenuta ieri. Nel fenomeno esplosivo è stato coinvolto anche il vulcanologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Boris Behncke, che ha riportato lievi escoriazioni.
Fra i feriti la giornalista della Bbc Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per l’emittente britannica: “I vulcanologi dicono che è stato l’incidente più pericoloso in 30 anni di carriera”, ha raccontato sul suo profilo Twitter in inglese. “La troupe è ok. E’ stato davvero spaventoso”, ha commentato, aggiungendo che “è un’esperienza che non vorrò ripetere mai e poi mai. I soccorsi e le guide sono stati eccellenti”.
Barbara Contrafatto
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