Si chiamano “Cammini francescani in Sicilia” e si propongono l’ospitalità a misura di “trekker” e di famiglie con bambini attraverso la valorizzazione turistica di alcune realtà conventuali francescane, localizzate in siti di particolare rilievo culturale e naturalistico, e dei relativi comprensori territoriali. Si prevede la realizzazione di percorsi di particolare interesse turistico, da realizzarsi a piedi, in bici e a cavallo con almeno una tappa presso un Convento appartenente all’ordine dei Frati Minori e dei Frati Minori Cappuccini.
Ne parliamo con Maria Sabrina Leone, coordinatrice della Rete TREK&KIDS Sicily, il primo ed unico Club di Prodotto regionale che riunisce imprese turistiche siciliane specializzate in questo tipo di turismo. Dal 2004 Maria Sabrina, con la sua società studia forme alternative di turismo in Sicilia.
“Il mercato è vastissimo – dice – Si calcola sui dodici milioni di turisti. Finora la Sicilia non ha mai posizionato un vero prodotto per quel target di visitatori, come succede nel Nord Italia e nel Nord Europa. La Sicilia è una destinazione molto appetibile, ma non è ancora preparata. Ecco perché cerchiamo di promuovere dei progetti nuovi: in questo caso i Cammini francescani”.
Perché la Sicilia non è ancora preparata?
“Gli operatori non sono consapevoli di queste opportunità di mercato”.
Quali sono i punti di forza e i punti di criticità di questo tipo di turismo?
“I punti di forza sono legati all’appeal della regione. Da sempre i tedeschi, anche se non esiste un’offerta territoriale organizzata, scelgono la Sicilia per fare viaggi a piedi. I punti di debolezza sonio dovuti al fatto che siamo poco competitivi: alla fine una famiglia deve decidere se venire in Sicilia a prescindere dai prezzi e dai servizi offerti. Per servizi si intende flessibilità nella ristorazione, l’animazione, la fruibilità del territorio, le indicazioni per i sentieri, e tanto altro”.
Cosa sono i Cammini francescani?
“Si tratta di percorsi fruibili fino a tutto il mese di marzo a piedi, a cavallo o in bicicletta, che consentiranno di raggiungere realtà conventuali francescane (con delle suggestioni al loro interno) attraverso un itinerario bellissimo che ricorda il Cammino di Santiago. Quindi l’obiettivo sarà quello di raggiungere questi conventi, con tutte le suggestioni che essi hanno, non solo dal punto di vista spirituale (i conventi che fanno parte del progetto hanno tutti delle unicità storiche, monumentali e paesaggistiche molto particolari), ma anche sportivo e fisico”.
Qual è l’itinerario dei Cammini francescani?
“Ce ne sono diversi. Alcuni ripercorreranno parte di percorsi famosi, come quello di San Felice a Nicosia (Messina). Altri li abbiamo riportati alla luce noi: per esempio il percorso fra il convento del Fra’ Beato Arcangelo di Alcamo e le rovine dell’eremo di Calatafimi (Trapani). Un altro itinerario riguarda il convento dei frati Cappuccini di Modica con il convento dei frati Minori di Ispica (Ragusa), lungo la bellissima Cava d’Ispica. Poi c’è l’itinerario che congiunge il convento dei Cappuccini di Taormina con quello di Savoca (Messina)”.
Quali sono le potenzialità di queste forme di turismo?
“Enormi. Non solo per il mercato esterno, ma anche per lo stesso mercato siciliano: abbiamo un bacino di utenza enorme solo nelle grandi città, dove migliaia di persone desiderano evadere dal traffico e dal cemento, a piedi, con la bici o a cavallo. Le diverse attività progettuali proposte sono realizzate dall’associazione Astes con il coinvolgimento di altre 10 Associazioni culturali siciliane ed il supporto tecnico della società di consulenza di marketing turistico T&T, Territorio e Turismo di Palermo”.
Qual è l’obiettivo dell’iniziativa?
“L’idea è cofinanziata all’interno dei Progetti di eccellenza Culto e Cultura dall’assessorato al Turismo della Regione Sicilia e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Il fine è la definizione di proposte turistiche innovative per viaggiatori attenti alla sostenibilità ambientale, in grado di coniugare la ricerca della spiritualità francescana con la bellezza e le suggestioni della natura, della storia e della cultura siciliana”.
Chi sono i soggetti coinvolti?
“L’iniziativa coinvolge, oltre che le medesime realtà conventuali, tutte le imprese locali in grado di offrire beni e servizi al visitatore, che sono accompagnati all’interno di uno specifico percorso formativo e di assistenza tecnica”.
Barbara Contrafatto
Bellissimo Progetto che “si incammina” nella giusta direzione.E’ questo il futuro di questa nostra povera Terra. Qualcuno ci sta provando. Forza!