Volevano rubare un motoscafo modello “Acquamar Phenicusa” del valore di 30mila Euro, dotato di motore fuoribordo, ma si sono fregati con le loro stesse mani. Per compiere il furto della vita erano partiti di notte e c’erano pure riusciti, spingendosi perfino fuori provincia, ma alla fine hanno dimostrato di essere solo dei ladri di polli.
E pensare che erano partiti addirittura in cinque da Misterbianco (Catania) – con due auto diverse: una Fiat Panda e una Volkswagen Golf – per raggiungere Torre Faro, una località balneare di Messina.
Alla fine per uno di loro sono scattate le manette dei carabinieri della Tenenza di Misterbianco che hanno agito in sinergia con i colleghi del Nucleo radiomobile di Messina. L’arrestato è un trentenne di Misterbianco, ritenuto responsabile di concorso in furto aggravato. Gli altri sono in corso di identificazione.
Tutto è successo ieri notte, mentre i quattro armeggiavano vicino l’imbarcazione. Essendo stati scoperti da uno dei custodi del porticciolo, i cinque si davano alla fuga. Vuoi per la fretta, vuoi per la concitazione o per la paura, la “banda”, invece di scappare con la Panda lasciata sul posto – l’altra auto evidentemente era stata parcheggiata a distanza – ha preferito salire sul motoscafo e abbandonare repentinamente Torre Faro.
Immediatamente venivano allertati i carabinieri di Messina, i quali scoprivano che la Fiat Panda risultava intestata a una donna di Misterbianco e che il motoscafo a bordo del quale viaggiavano i ladri – provvisto di Gps grazie al quale è stato possibile seguire l’intero percorso – era stato “parcheggiato” sulla battigia della spiaggia di Riposto.
Ma il fatto ancora più incredibile è che uno dei cinque – il marito della proprietaria della Panda – nel tragitto tra Messina e Riposto aveva pure chiamato la moglie, riferendole di andare immediatamente dai carabinieri a denunciare il furto dell’auto. L’episodio ha chiuso il cerchio sul soggetto, riconosciuto peraltro in foto dal custode del porticciolo.
Il motoscafo è stato restituito al legittimo proprietario mentre l’arrestato, in attesa della direttissima, è stato relegato agli arresti domiciliari.
Nella foto: un modello del motoscafo rubato
Barbara Contrafatto
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