È guerra aperta a Zafferana Etnea tra il sindaco Alfio Russo e quattro consiglieri della sua maggioranza, ovvero Pippo Privitera, Alfio Nicotra, Salvatore Sapuppo e Angela Di Bella. Oggetto del contendere due fatti collegati tra loro: 1) il rimpasto in giunta deciso nei giorni scorsi dallo stesso primo cittadino, dal quale è rimasta esclusa solo l’assessore Di Bella, a fronte della riconferma degli altri tre (Giovanni Di Prima, Salvatore Russo e Vincenzo Tropea); 2) e la sfiducia votata nei confronti dell’ex presidente del Consiglio comunale Salvatore Sapuppo.
Una situazione inaspettata se si considera la granitica maggioranza sulla quale il sindaco ha potuto contare dal giorno del suo insediamento. Ma oggi – a metà del cammino del secondo mandato – Alfio Russo si ritrova una situazione non facilissima e dalle conseguenze imprevedibili. Che al momento viene gestita di spada, ma non si esclude che a cominciare da settembre possa essere gestita di fioretto.
Intanto però i consiglieri dissenzienti – ormai all’opposizione – redigono un comunicato stampa contro il sindaco e scendono in difesa dell’ex assessore Di Bella (non firmataria della nota) che comunque continuerà la sua attività politica da semplice consigliere. Leggendo il comunicato, si deduce che la Di Bella sia stata estromessa dalla giunta per avere espresso il suo dissenso sulla sfiducia contro l’ex presidente Sapuppo (ecco perché i due fatti appaiono collegati), ma questo è il suono di “una” delle due campane. L’altro, quella del sindaco, l’abbiamo sentito qualche giorno fa e rimandava al mittente certe accuse al vetriolo. Insomma a Zafferana dopo anni di quiete – forse apparente – sta succedendo qualcosa nel Palazzo della politica.
Lo dimostrano le parole di questo ennesimo comunicato sfornato nel giro di un paio di settimane: “L’esclusione della consigliera comunale Angela di Bella dalla giunta municipale potrebbe richiamare alla mente – si legge – l’applicazione in politica della famigerata ‘legge del taglione’, tristemente in voga nell’età medievale. Ma noi non ci crediamo e preferiamo pensarla come Mahatma Gandhi quando affermava che ‘occhio per occhio servirà solo a rendere tutto il mondo cieco’”.
Con riguardo all’operato dell’ex assessore si afferma: “E’ forte il sospetto che la consigliera Di Bella – apprezzato e mai discusso assessore dell’amministrazione Russo, per le indiscutibili doti di competenza, serietà, trasparenza e correttezza – sia stata destinataria di una misura punitiva per aver scelto in assoluta libertà – crimine di lesa maestà – di non votare l’ingiusta revoca dalla carica di presidente del consiglio. Ma altrettanto forte è la voglia di continuare a lavorare, ad impegnarsi e mettersi sempre più al servizio di Zafferana Etnea e dei suoi abitanti, senza tenere conto dei veleni e delle sterili e volgari polemiche che ammorbano, in queste calde giornate, il dibattito politico”.
E poi: “La democrazia, quella vera, trionfa quando un consigliere comunale, in questo caso Angela Di Bella, decide senza se e senza ma – a scapito dell’ambita poltrona di governo – di sostenere la posizione di un presidente del consiglio comunale da sempre ossequioso di leggi, regolamenti e prerogative dei colleghi consiglieri. Angela Di Bella – e noi insieme a lei – ha storicamente inteso la politica come e soltanto come vocazione di servizio alla collettività e amore per il proprio territorio. Tutto il resto non conta. Auguriamo alla nuova, ma purtroppo incompleta giunta municipale (manca la quota rosa) un sereno e proficuo lavoro. La nostra Zafferana ha bisogno di più fatti e meno chiacchere e proclami”.
Rosalba Mazza
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