La storia del settantenne di Pedara (Ct) ucciso dal figliastro e nascosto in un tombino ha davvero qualcosa di raccapricciante e di incredibile, almeno stando alla ricostruzione degli inquirenti.
Tutto è successo lunedì scorso, quando questo ragazzo di sedici anni – al termine dell’ennesima lite col patrigno – ha preso il fucile detenuto in casa, ha premuto il grilletto e ha freddato il settantenne, un colpo alla testa e via, come il protagonista di un romanzo di Truman Capote.
Poi si è fatto aiutare da un amico – anche lui minorenne – col quale ha occultato il cadavere gettandolo all’interno di una vasca fognaria sita all’interno del giardino, nelle immediate vicinanze dell’abitazione dell’uomo, dopo averlo avvolto all’interno di una coperta rimediata all’interno della casa. Il tentativo di ripulire la scena del crimine – come dichiarano gli inquirenti – ha completato l’azione delittuosa dei due indagati.
I militari dell’Arma, dopo aver ricevuto la segnalazione della “strana” scomparsa del 70enne da parte dei vicini, hanno immediatamente avviato gli accertamenti investigativi, accedendo all’interno dell’abitazione, dove hanno trovato diversi segni di tracce ematiche e materiale biologico, maldestramente ripulito.
I rilievi tecnici, effettuati dal personale specializzato della Sezione investigazioni scientifiche di Catania, hanno permesso di ritrovare all’interno della villa gli abiti usati da uno dei minori per il compimento dell’efferato omicidio, ancora intrisi di sangue, e l’arma utilizzata dai minori, un fucile calibro 12, di proprietà della vittima.
Solo dopo diverse ore i carabinieri, nonostante la scarsa visibilità dovuta al sopravanzare della notte e alla vasta area da setacciare, hanno fatto la macabra scoperta del cadavere all’interno della vasca fognaria, ben celata da un tombino.
Il quadro indiziario emerso dai rilievi tecnici, l’approfondimento informativo effettuato sul circuito relazionale del figliastro della vittima e l’escussione di vicini e conoscenti hanno permesso ai militari di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due minori, rintracciati nel corso della mattinata e condotti presso la caserma dell’Arma per essere interrogati.
Lì i due minori hanno confessato, dinanzi ad un solido quadro indiziario, la commissione del grave delitto, scaturito dall’ennesima lite tra il 70enne ed il figliastro dello stesso.
La Procura per i Minorenni di Catania, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha emesso quindi il provvedimento di fermo, con l’esecuzione del quale i due minori sono stati condotti presso il Centro di Prima Accoglienza etneo, a disposizione della magistratura in attesa dell’udienza di convalida.
Ieri sera la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catania ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, eseguito dai militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania e da quelli della Compagnia di Acireale, nei confronti di due soggetti minorenni, di 15 e di 16 anni.
I due indagati sono accusati di omicidio commesso con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, e dell’occultamento del cadavere di C.D., 70enne catanese, domiciliato nel Comune di Pedara.
Barbara Contrafatto
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