Vale la pena recarsi a Santa Venerina (in provincia di Catania) per visitare un presepe che non ha niente da invidiare a quelli di Caltagirone o Mineo. L’autore è Franz Pilleri, un ragazzo di ventitré anni dai capelli castani e dagli occhi scuri,  che di mestiere fa il barbiere. Lo stesso lavoro che gli ha insegnato il papà Antonio, oggi settantenne, che oltre ad avergli lasciato il testimone della sua attività lavorativa gli ha tramandato anche un’altra passione: quella per il presepe.

Papà Antonio realizza il presepe da sessant’anni, da quando ne aveva nove. Il figlio Franz, una decina di anni fa, ha costruito il suo primo presepe. E non ha più smesso, diventando ogni anno sempre più bravo, fino a superare il suo papà.

Una superficie di venticinque metri quadrati, duecento pastori, ottanta animali, venti personaggi animati: dal fabbro che batte il ferro con l’incudine e il martello, al falegname, al ceramista, all’arrotino, al raccoglitore di fichi d’India, al pescatore, alla massaia che attinge l’acqua dal pozzo, alla lavandaia, al pastore che prepara la ricotta, al panettiere che sforna il suo pane.

Il presepe di Franz Pilleri

Questi gli ingredienti del presepe di Franz (Via Archimede n° 26, nei pressi della Chiesa Santa Venera di piazza Roma), ingredienti semplici tratti dalla cultura popolare e giunti magicamente fino a noi.

Ma ci sono anche la stella cometa in movimento, le fontane da cui sgorga l’acqua, i fiumi, i ruscelli, gli alberi, l’Etna in eruzione, le caldarroste sul fuoco. Non mancano gli effetti speciali: i vapori che si alzano dalle pentole bollenti; il fumo che fuoriesce dai comignoli; le quattro fasi della giornata con l’alba, il giorno, il tramonto e la notte; il rumore dei tuoni; il pianto di un bambino, il muggito del bestiame, la neve che di notte è come se diventasse fosforescente. Al tramonto c’è l’Etna in eruzione con tanto di boati e rumore della lava che sgorga dal vulcano.

A un certo punto le casette si illuminano, assieme ai lampioni, la stella cometa si mette in movimento, spunta la luna, e la cometa si posiziona sopra la capanna in cui è nato il Bambino Gesù. E poi le musiche che conferiscono un’aria magica.

Un presepe di tipo tradizionale che riproduce gli antichi mestieri con le botteghe artigiane e che attraverso il mistero della natività racconta la storia e le tradizioni di gente umile e laboriosa.

I materiali utilizzati sono di tipo naturale come la corteccia degli alberi, il sughero, il muschio, la pietra lavica, i rami di legno. Franz ha realizzato a mano, una per una, le centinaia di piccole tegole che ricoprono i tetti delle casette. Vi sono pastori in movimento, i rumori delle lavorazioni, il suono dell’acqua.

Tantissime le casette illuminate, tutte costruite da Franz. Immancabile il deserto ricoperto di sabbia, utilizzato per l’arrivo dei Re Magi che vanno a rendere omaggio a Gesù Bambino con i loro doni. Una cura minuziosa dei particolari che non mancherà di stupire i visitatori.

L’anno scorso una giornalista americana è rimasta affascinata da questo presepe, tanto da dedicargli un articolo.

Il presepe è aperto sabato 6 gennaio dalle 14.30 alle 20.00 e domenica 7 gennaio dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 20.00.

Per maggiori informazioni visitare la pagina Facebook “Presepiando da Franz”; o scrivere a: presepiandodafranz@live.it; o telefonare ai numeri: 340 7442703; 331 4082876.

Rosalba Mazza