Reddito di inclusione (Rei) concesso a trentasette famiglie di Santa Venerina. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che può essere concessa per un periodo massimo di diciotto mesi, trascorsi i quali non può essere rinnovata se non ne sono trascorsi almeno sei. Il Rei si compone di due parti: un beneficio economico erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Rei), e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.
Il progetto personalizzato è stato predisposto attraverso i Servizi sociali comunali che operano in rete con altri servizi territoriali (es. Centri per l’Impego, Asl, scuole) nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti no profit.
Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede l’identificazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei sostegni di cui il nucleo necessita, degli impegni da parte dei componenti del nucleo a svolgere specifiche attività.
I nuclei familiari, per accedere al Rei, dovranno possedere una serie di requisiti familiari ed economici.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Salvatore Greco: “Questo beneficio – dice il sindaco Salvatore Greco – è stato concesso a 37 famiglie dopo appena pochi mesi di istruttoria da parte degli uffici preposti. Un ringraziamento particolare va all’ufficio solidarietà sociale che ha istruito le pratiche e sta istruendo le altre via via stanno pervenendo. L’amministrazione, per rendere maggiormente efficace il servizio, ha incrementato le ore lavorative dei due impiegati part time, addetti ai servizi sociali, in modo da dare risposte sempre più tempestive alle esigenze dei cittadini”.
Il reddito di inclusione ha comportato un aggravio di lavoro degli uffici comunali in quanto si è reso necessario l’inserimento dei dati dei contributi erogati dal Comune nel Casellario dell’Assistenza istituito dall’Inps. Per poter accedere al Rei, occorre che ciascun componente il nucleo familiare non percepisca prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria; non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta; non possieda imbarcazioni da diporto.
Il Rei inoltre non potrà essere erogato a chi fruisce di altri trattamenti assistenziali e dipende dalla condizione reddituale rappresentata.
Il beneficio mensile erogabile a titolo di Rei va da un minimo di 187 euro ad un massimo di 540 euro.
L’ufficio solidarietà sociale del Comune gestito dall’impiegato Gaetano Previtera e dall’assistente sociale Nella Fichera ha finora ricevuto circa 100 istanze per la fruizione del servizio. 41 le istanze respinte per mancanza dei requisiti.
Una volta accolta la misura, i componenti della famiglia che percepisce il Rei dovranno attivare un patto di servizio col Centro per l’Impiego per cercare attivamente lavoro o per partecipare ad attività di formazione professionale o a progetti. Fino all’anno scorso se ne occupavano i Caf, oggi, invece, il Comune svolge anche compiti di assistenza.
Rosalba Mazza
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