“Siamo tutti figli dello stesso Dio e questo non dovremmo mai scordarlo!”: lo ha detto il sindaco di Belpasso (Catania), Daniele Motta, intervenendo durante il Consiglio comunale nel quale è stata approvata la proposta di pace “Noi Siriani”, promossa dall’Associazione “Operazione Colomba”, che è a sua volta emanazione della Comunità Giovanni XXIII. La proposta, già sottoscritta da numerosi enti pubblici e associazioni di tutta Italia, è stata discussa dalla civica Assise in seduta urgente, straordinaria e aperta. Ad aprire i lavori, il presidente del Consiglio comunale, Gaetano Campisi, che ha dato la parola a due membri dell’Associazione, Giada Frazzetto e Tito Cacciola, che hanno illustrato gli obiettivi dell’iniziativa. La proposta di pace nasce da profughi siriani, rifugiati in un campo nel Nord del Libano. Chiedono che la loro voce, attraverso una propria delegazione, possa essere accolta direttamente nei tavoli dei negoziati internazionali come quelli di Ginevra e Bruxelles. I membri di “Operazione Colomba” vivono e abitano accanto ai profughi, li proteggono negli spostamenti dei bambini verso le scuole o dei civili verso gli ospedali, tentando di avviare un dialogo e una riconciliazione tra le parti, nel rifiuto delle soluzioni armate e in un rapporto di vicinanza con tutte le vittime, senza distinzioni politiche, religiose, etniche.
“Quando vado nelle scuole – ha raccontato il sindaco Motta – dico sempre ai ragazzi di alzare gli occhi! Le nuove generazioni infatti sono sempre con gli occhi bassi. Questo è un sintomo della società moderna. Un tempo i nostri genitori e nonni ci esortavano a stare con gli occhi alti, le spalle dritte, la fronte alta, per vedere bene quel che succede intorno. Nella società cosiddetta moderna questa sensibilità non c’è più e parole come accoglienza e integrazione stanno perdendo il loro valore. Ecco perché abbiamo accolto subito questa iniziativa”.
Il sindaco ha poi ricordato che altre attività messe in campo dall’Amministrazione comunale in favore di una concreta integrazione tra culture. “Stiamo presentando un progetto – ha detto il primo cittadino – per ristrutturare, con fondi europei, un immobile che diverrà centro di aggregazione e integrazione tra cittadini belpassesi e immigrati. La comunità può crescere attraverso la pluralità di culture e di idee e quindi le iniziative di accoglienza, sostegno e solidarietà mi troveranno sempre sensibile. A riprova di questo, stiamo trasferendo gli uffici dei Servizi sociali al primo piano del Municipio, accanto alla stanza del sindaco, la cui porta è sempre aperta a tutti. Desidero un’accoglienza fatta non solo di parole, ma di cose concrete che si fanno per aiutare chi è più debole e mi auguro che in questo ci sia il favore di tutti”.
Redazione
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