“Hanno sgozzato 4 oche, bruciato e rotto i vetri della macchina di Michele Sportaro, l’attivista del comitato di Centuripe che ieri sera ha organizzato l’assemblea in Sala Purgatorio contro l’impianto di gestione di rifiuti proposto dall’Oikos”.
La denuncia su fb arriva intorno alle undici della sera da Anna Bonforte Papale, attivista da sempre impegnata contro le discariche della provincia di Catania, soprattutto quella di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia. Poche parole, ma precise: Michele Sportaro, prosegue il post, “è appena andato dai carabinieri e mi ha chiamato per avvisarmi, era in pena per me!”.
“Io domani sarò a Catenanuova al Consiglio comunale Straordinario delle 18,00”. E poi: “Come lo vogliamo chiamare? Un forte richiamo a farsi gli affari propri? Un avviso in stile mafioso? Caro Michele, da ieri sono Centuripina”.
Questa la denuncia di Anna Bonforte Papale su quanto accaduto ieri sera in questo piccolo centro al confine tra le province di Enna e Catania, che vive di agricoltura e di pastorizia, e che in poche settimane è diventato una specie di polveriera per il progetto di una nuova discarica.
Non sappiamo se il danneggiamento della macchina di Sportaro sia collegato alla realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti. Sappiamo però che è un fatto, e che contemporaneamente se ne registra un altro, su cui non ci sono prove di collegamenti. L’Informazione comunque, da questo momento, focalizzerà la sua attenzione su entrambi i fenomeni.
Intanto cominciamo a capire cos’è questa discarica: “Un mega impianto – scrive il quotidiano online Meridionews – capace di accogliere un quarto dei rifiuti prodotti in Sicilia, con la vasca più grande mai esistita nell’Isola, ma soprattutto un progetto che ha poco o nulla in comune con la linea politica seguita dal governo regionale”.
L’elaborato – secondo Meridionews – è stato redatto da Oikos, la società di proprietà della famiglia Proto che ad agosto ha presentato agli uffici del Comune di Centuripe, in provincia di Enna, la proposta di realizzazione di una piattaforma per la valorizzazione dei rifiuti. Il sito scelto dagli imprenditori catanesi, che a Motta Sant’Anastasia gestiscono un’altra discussa discarica, ricade in contrada Muglia, a tre chilometri dal centro di Catenanuova, in una zona agricola. Circa 150 ettari acquistati in estate, per i quali i Proto sperano di ottenere una variante al piano regolatore”.
La zona – si legge ancora – in cui sorgerebbe l’impianto ricade in un’area di interesse archeologico, non distante da quella di Agira l’anno scorso al centro dell’attenzione per il progetto per un deposito di amianto”.
L’associazione SiciliAntica – per mezzo della sua presidente Simona Modeo – ha manifestato la propria opposizione: “Già nel 2008 abbiamo messo in evidenza ricchezze come le tombe a tumulo di contrada Cuba e gli insediamenti preistorici e protostorici di Muglia Bassa e di Monte Pietraperciata, sulle quali la Soprintendenza avrebbe dovuto già da tempo apporre il vincolo, e che invece oggi si vorrebbe trasformare in pattumiera regionale”.
Una dura presa di posizione è arrivata anche dal deputato regionale Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia all’Ars: “Una mega discarica nel territorio di Centuripe è l’ennesimo sfregio al territorio siciliano, frutto di scelte sbagliate e dell’immobilismo del governo Musumeci. Non saranno i proclami a mezzo intervista a fermare il business dei privati nel settore rifiuti; la Sicilia ha bisogno urgente di atti di governo concreti”.
“Ci aspettiamo – prosegue Fava su Meridionews – che il presidente Musumeci e l’assessore competente intervengano celermente per bloccare l’operazione nel territorio di Centuripe. Allo stesso modo ci auguriamo che celermente possano arrivare all’esame dell’assemblea regionale atti legislativi e amministrativi compiuti, non solo dichiarazioni d’intenti”.
Luciano Mirone
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