Il connubio tra cibo e arte affonda le sue radici nel tempo. Il cibo ha sempre avuto un ruolo chiave nell’arte, sia classica che contemporanea. Il cibo è presente nelle scene religiose, così come nelle nature morte, interpreta un ruolo di spicco anche se collocato nello sfondo di un’opera. E’ questo il leit motiv dell’evento “Art Food” che sarà ospitato oggi, alle ore 18.00, presso il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia) sito a Catania in Via Crociferi angolo con Via San Francesco n° 30.
“Art Food – afferma la direttrice del MacS Giuseppina Napoli – è un appuntamento culturale che apre una finestra di riflessione corale su quelle che sono le tradizioni enogastronomiche, la storia e le eccellenze della nostra terra”.
Per l’occasione, moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno in qualità di relatori: lo storico dell’arte Daniele Raneri; Giuseppe Pennino dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura; Giuseppe Li Rosi, presidente di “Simenza Cumpagnia Siciliana Sementi Contadine”.
“Agli esordi della civiltà umana – afferma Daniele Raneri – la figurazione del cibo è la concretizzazione visiva del legame tra divino ed umano in quanto il cibo è dono della divinità. Nelle società primordiali, il cibo ha un’incontestabile sacralità. Nel corso dei secoli, l’artista smarrisce l’iniziale attribuzione sacrale della vista del cibo e gli attribuisce valore sociale. Tormentato e misero pasto nella rappresentazione di Van Gogh, diviene massificazione del prodotto e rappresentazione delle inquietudini di una società consumistica nella Pop Art”.
Giuseppe Pennino dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura interverrà sul tema “Oli di Sicilia” trattando la ricchezza dei profumi e dei sapori degli olii extravergini di oliva di Sicilia, armonici, intensi e persistenti.
Di biodiversità e resilienza si occuperà Giuseppe Li Rosi. “Negli ultimi settant’anni, – dice Li Rosi – l’uomo ha cercato di costringere la natura a produrre secondo regole e sistemi messi a punto dall’uomo stesso. Ci siamo ridotti, infatti, a produrre cibo utilizzando dei mezzi annoverabili tra i ‘sistemi di distruzione di massa’: nitrato di ammonio, erbicidi, erosione genetica. La tecnologia che ha voluto sostituire la Tecnica ha creato un rallentamento nella trasmissione della conoscenza. I contadini, da sempre depositari delle tradizioni millenarie trasmesse di generazione in generazione, sono stati rilegati ai margini”. Lo scopo di “Simenza” è quello di ricostruire il legame tra noi e la nostra memoria “L’esperienza fatta in una terra come la Sicilia – aggiunge Li Rosi – ci permette di capire come la diversità può interagire ed attivare moti virtuosi, partecipativi: come in campo di grano evolutivo nato da un miscuglio di migliaia di varietà di frumenti”.
Concluderanno la serata la visita guidata alla collezione MacS (Sezione Nazionale e Sezione Internazionale e una degustazione delle eccellenze enogastronomiche di Sicilia.
Rosalba Mazza
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