Chiedono due cose soprattutto: una variante al Piano regolatore di Belpasso (Catania) per trasformare un’area attualmente edificabile e a rischio cementificazione (sita in contrada Gattaino) a verde pubblico, e un Consiglio comunale “aperto” – una richiesta protocollata oltre un mese fa, dicono, “senza alcuna risposta da parte delle Istituzioni comunali” – per confrontarsi con i consiglieri e col resto della città. Tema: il Parco delle Torrette. Svolgimento: vogliono delle risposte concrete su un polmone verde che reclamano da anni per salvaguardare dal cemento queste preziose testimonianze della civiltà contadina – le torrette, appunto – su cui una parte della politica, nel silenzio generale, finora li ha presi in giro, dopo averne promesso la realizzazione.
Organizzazioni promotrici: l’Associazione Contrada Gattaino, l’Arci, il Cai, la Pro Loco, il Lennon Club, l’Associazione Fabula Sicula, il Movimento 5stelle di Belpasso, il Presidio partecipativo Patto Simeto, la Misericordia, Sciara Blog, la Fondazione Carri di Santa Lucia, gli Scouts Belpasso 1 e 2 , l’associazione Bikers.
Undici associazioni, più un movimento politico, si sono incontrati nella sede del Club alpino di Belpasso per fare il punto della situazione. Nel corso della riunione è emersa anche l’esigenza di collaborare con alcuni docenti dell’Università di Catania “per la formulazione di una idea-progetto del Parco comunale da realizzare in Contrada Gattaino, che includa anche il sentiero naturalistico Cai, da presentare al Comune”, e l’organizzazione della “Terza Passeggiata tra le Torrette” da allestire nel prossimo marzo per sensibilizzare le istituzioni a realizzare il Parco, in occasione delle iniziative per ricordare l’eruzione che nel 1669 distrusse l’antico paese di Malpasso.
Queste le linee guida stabilite dai gruppi organizzativi per cercare di sboccare una situazione che negli ultimi tempi è stata complicata da un contenzioso fra il Comune e la società Le Torrette srl. che – secondo uno Piano di lottizzazione approvato nel 2010 – dovrebbe realizzare una palazzina con diversi appartamenti e un centro commerciale. La vicenda è finita al Tribunale amministrativo di Catania (Tar), che finora ha dato ragione alla ditta costruttrice, malgrado il parere negativo espresso dal Consiglio comunale.
Luciano Mirone
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