Le indagini di Trento. Nel suo libro, La Bestia, Carlo Palermo ripercorre i passaggi che lo portarono a scoprire la più grande raffineria di droga ad Alcamo in provincia di Trapani. Le indagini partirono dalle rivelazioni del turco Assim Akkaia, secondo il quale, tra la Turchia e la Sicilia vi era un traffico di droga che passava attraverso Trento. Qui la droga veniva nascosta, per qualche giorno, negli hotel dell’albergatore Karl Koffler e poi trasferita a Trapani.
E’ in questo periodo che le strade di Carlo Palermo si incrociano con quelle di Giovanni Falcone e di Ciaccio Montalto (procuratore a Trapani, ucciso il 25 gennaio 1983), impegnati sullo stesso fronte. Risultarono coinvolti in questa compravendita ufficiali dei servizi segreti affiliati alla P2 di Licio Gelli, tra i quali il colonnello Massimo Pugliese, il generale Giuseppe Santovito, il colonnello Stefano Giovannone, Vittorio Emanuele di Savoia, l’attore Rossano Brazzi amico di Reagan, ex presidente degli Usa. Esponenti di rilievo legati alla CIA come Glauco Partel (ex ufficiale di Marina, agente della National security agency statunitense e contemporaneamente, direttore del Centro studi trasporti missilistici per il ministero della Difesa a Roma).
Craxi blocca le indagini. Le negoziazioni internazionali fra i trafficanti di armi comprese quelle nucleari, avvenivano in Bulgaria, a Sofia e a Monaco di Baviera, ma erano gestite dagli italiani. Karl Koffler fu assassinato in carcere, ma fece in tempo a rivelare il nome di una finanziaria, la Stibam, la cui sede situata dentro una proprietà del Banco ambrosiano di Calvi, venne fatta perquisire da Palermo: qui fu rinvenuta un’ingente mole di ordini, offerte, richieste di armamenti provenienti da tutto il mondo. Socio di maggioranza della Stibam era l’agente siriano della DEA, Henry Arsan. Questi si serviva di un intermediario per i suoi affari, tale Renato Gamba, la cui azienda venne acquistata dalla società Broggi Izar, in cui a sua volta entrano i capitali dei “cavalieri” di Catania, Graci e Rendo, accusati di investire i denari della mafia.
Dal Banco andino di Lima, una banca del Sudamerica, appartenente al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, si scoprì che erano passate molte delle operazioni di traffico d’armi e di petrolio con Cile, Argentina, Brasile, Nicaragua e altri stati. Seguendo la pista in Argentina, Palermo accusò il faccendiere Ferdinando Mach di Palmenstein, amministratore di una società facente capo al Partito Socialista Italiano (la Sofinim), di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi e, contemporaneamente, il segretario del PSI Bettino Craxi, di violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Craxi, allora presidente del Consiglio, si rivolse alla Cassazione per bloccare le indagini. E vi riuscì.
Il trasferimento a Trapani. Espropriato dei processi sul traffico di armi e droga, nel 1985, il giudice Palermo chiese di essere trasferito da Trento alla Procura di Trapani, dove, dopo soli cinquanta giorni di attività, subì il terribile attentato a Pizzolungo, dove furono uccisi i due fratellini Asta e la madre Barbara Rizzo.
In seguito, Il giudice fu costretto ad abbandonare anche Trapani, poiché venne anche qui espropriato con pretesti futili dei procedimenti in corso. Continuarono le minacce di morte, che toccarono pure le sue figlie e la sua famiglia. Trasferitosi a Roma, lavorò presso il Ministero di Grazia e giustizia fino al 1990, quando, minacciato e isolato, lasciò la magistratura.
Documenti utili. Nel sito di Carlo Palermo www.carlopalermo.net, è possibile scaricare, l’Ordinanza, in 10 tomi, da egli emessa nel 1984 sull’intera indagine, all’indirizzo: http://www.carlopalermo.net/ordinanza-g-i-del-tribunale-di-trento/
Importante ad esempio tutto il tomo 7 (in cui si trova la documentazione di vendita di armamenti a livello planetario, con banche e destinatari, sequestrata a Glauco Partel, da pag. 3163, munito di visto di segretezza Cosmic Nato e cioè “Stay Behind”), o il tomo 9 (contenente documenti massonici sequestrati a Massimo Pugliese e a pag 4659, la famosa Carta Maledetta, decifrata da Palermo solo negli ultimi mesi). Le intercettazioni di Arsan di conversazioni con i terroristi Abu Daud, leader di “Settembre Nero”, responsabile della strage di Monaco e Abu Bassan, citate nel libro, sono riportate nei tomi 5 e 6.
Alfia Milazzo
2^ puntata. Continua
Penso che mai sarà sufficiente il ringraziamento che dobbiamo, e dovremo, al giudice Carlo Palermo, noi, amanti della VITA!
Anche la DC ha fatto morire Moro……
Non ci posso credere.
Cosa si fa per il potere.
Precisiamo: “Le mie spiegazioni sono,come ho detto ipotesi,non accertamenti giudiziali nè tantomeno formulazioni di accuse di reati.Ho smesso di fare il giudice ormai ventotto anni fa e quella che descrivo qui è solo la mia personale ricostruzione.Suffragata questo si, da numerose carte,alcune inedite rivelazioni e molti anni di ricerche” Tratto da Pagina 95 de “La Bestia” di Carlo Palermo ed Sperling&Kupfer