Io sto con Greta. E credo che tutti dovremmo unirci a questa ragazza svedese di sedici anni che ha scioperato, da sola (disertando per tanti giorni la scuola), per mettersi sotto il Parlamento del suo Paese a protestare, con dei cartelli, contro i politici che non fanno abbastanza, o non fanno nulla, per invertire la tendenza sul riscaldamento della terra.
Greta è un simbolo, ma è anche molto di più. Perché lei difende la sopravvivenza del pianeta, di tutti noi e dei nostri figli, tutti sempre più malati per il cinismo, la bramosia e l’indifferenza di altri esseri umani.
Ed è assurdo che la politica non riesca a mettere al primo posto della propria agenda una tragedia come il surriscaldamento della terra. E’ assurdo che l’opinione pubblica non abbia ancora compreso che gli uragani, le tempeste, lo scioglimento dei ghiacciai, le inondazioni, le migliaia di morti hanno un collegamento preciso con questo clima impazzito, che ha un collegamento con l’emissione di anidride carbonica proveniente dalle industrie, che ha un collegamento con la plastica che inonda il mare, le spiagge, l’ambiente, che ha un collegamento con l’uso indiscriminato di cemento, che ha un collegamento con la nostra mancanza di amore per la cosa più bella che ci è stata donata: la vita.
Greta protesta per questo. Il suo grido di dolore è stato ascoltato da altri giovani che hanno intonato un coro e sono andati a Bruxelles davanti alle massime autorità europee a far sentire la loro voce, ma hanno pure detto che i politici non li hanno ascoltati, o li hanno ascoltati distrattamente, presi da altre parole e da altri problemi che al cospetto di questa emergenza apocalittica appaiono insignificanti e senza senso. Mai come ora lo slogan sessantottino Ora e subito si rivela attuale. E i ragazzi lo intonano, si rendono conto che non c’è più tempo. Che contrasto di immagini quel corteo colorato che sfila per le vie di Bruxelles e il Parlamento europeo che non appare così idealista e deciso come loro.
Altri ragazzi stanno ascoltando il grido di dolore di Greta – che è il grido di dolore della terra ferita – e si stanno mobilitando, perché non c’è più tempo. Noi siamo con loro: la vita non ha età e non ha tempo. Io sto con Greta. Ora e subito.
Luciano Mirone
Anch’io sto con Greta e dico che tutti abbiamo il dovere di coinvolgere gli altri a partecipare attivamente con l’unico mezzo disponibile a tutti: l’impegno! Si l’impegno a pretendere da chi è sordo e per lo sporco e vile interesse persevera non curante a produrre veleni e morte
Il problema è l’industria pesante. Ok io sono d’accordo su tutto ciò che dice Greta ma quanti sono disposti a rinunciare a molti confort a molte “carabattole” che allietano la giornata? Il cromo il mercurio ecc ecc Siamo disposti all”automobile fatta in materiale biodegradabili? Alla maniera della motocicletta senza cromature ? Ad una erogazione di acqua al giorno di 60 litri a testa? A Stare sola n estate senza condizionatori? Io sono pronto gli altri?