Sono le elezioni del post terremoto quelle che Zafferana Etnea si accinge a vivere il prossimo 28 aprile. Abbiamo intervistato i candidati a sindaco per comprendere quali sono i loro programmi e le loro aspettative. Oggi, secondo l’ordine alfabetico dei partecipanti, pubblichiamo la conversazione con Rosaria Coco.
“Ridare speranza”. E’ questo il leit motiv della candidatura a primo cittadino di Rosaria Coco, imprenditrice agricola, che corre con la lista civica “Zafferana Viva” e che reca il logo di quattro campanili stilizzati.
“La rappresentazione grafica – spiega la candidata – veicola un messaggio di unità che io e il mio gruppo abbiamo voluto fortemente. I campanili rappresentano il centro e le frazioni di Zafferana unite in una sorta di abbraccio che dovrà aiutare a superare le difficoltà e il dolore della nostra comunità”.
L’aspirante sindaco è “figlia d’arte”: il padre Alfio è stato sindaco di Zafferana per circa un quindicennio, dal 1966 al 1980.
“La speranza da ricostruire – dice – è quella di ridare una casa a chi l’ha persa dopo il terremoto dello scorso 26 dicembre che ha reso inagibili molti edifici soprattutto nelle frazioni di Fleri, Pisano e Poggio Felice. Lo slogan ‘Voltarsi indietro per #guardare avanti’ è un inno a ripartire e ricominciare senza dimenticare ciò che di positivo è stato fatto negli anni passati”.
Rosaria Coco perché si sta candidando?
“Ritengo di poter essere utile alla comunità e di poter mettere a disposizione la mia esperienza, in un momento particolarmente difficile sia dal punto di vista generale e sia dal punto di vista logistico e psicologico, a causa del terremoto dello scorso 26 dicembre che ha messo in ginocchio soprattutto le frazioni. A parte questo, bisogna dire che ha perso molto dal punto di vista turistico: non è più ‘la perla dell’Etna’ di alcuni anni fa e la culla del turismo”.
Quali sono i punti salienti del suo programma?
“Innanzitutto si dovrà puntare alla ricostruzione post sisma e al tal proposito sarà istituto un apposito assessorato; ci sarà anche un garante per la legalità della ricostruzione: una figura di garanzia e di trasparenza. Grande attenzione ho riservato al rilancio del settore turistico e agli investimenti per la cultura a cui, alcuni decenni fa, Zafferana attribuiva priorità. Non dimentichiamo che la cultura genera anche crescita economica. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo perso il primato di centro culturale ed altre realtà locali, anche a noi vicine, ci hanno superato”.
Cosa pensa dell’amministrazione uscente?
“Il mio giudizio per gli ultimi cinque anni è assolutamente negativo. Non funziona più nulla con riguardo alla pulizia, al decoro, alla viabilità, alla sicurezza, agli eventi culturali; il turismo poi è in caduta libera. L’unica attività che regge è il settore apistico. Ma questo, da solo, non può supportare l’economia locale, bisogna cambiare passo. Noi ci proponiamo in alternativa rispetto ad un’amministrazione che non ci rappresenta; noi siamo l’alternativa”.
Perché gli elettori dovrebbero votarla?
“Perché vogliamo rappresentare la discontinuità amministrativa. La nostra è una squadra con diverse competenze che vogliamo mettere a disposizione della comunità. Crediamo che Zafferana abbia delle grandi potenzialità che aspettano di essere attivate. Per far questo occorre gente nuova che vuole mettersi a disposizione della gente”.
Da anni si interessa di politica, cosa porta con sé delle sue precedenti esperienze?
“Sono stata per dieci anni consigliera comunale di opposizione, di cui cinque come capogruppo di minoranza. La mia esperienza in Consiglio è stata formativa. Quando si è all’opposizione si hanno le mani libere e si può contrastare l’azione dell’amministrazione. Il confronto, il dibattito in Consiglio comunale mi ha molto arricchito”.
Cosa pensa delle dimissioni in massa dei consiglieri comunali avvenuta nel 2017, che ha indotto la Regione a inviare a Zafferana un commissario che facesse le veci del Consiglio?
“Il Consiglio comunale viene eletto dai cittadini ed è a loro che deve rispondere. Se fossi stata io al posto dei consiglieri non mi sarei dimessa. Nella mia lista c’è Chiara Guglielmino, uno dei consiglieri dimissionari. Lo ha fatto a malincuore e in buona fede adeguandosi alla decisione del gruppo di cui faceva parte. Chiara, però, è sempre stata uno dei consiglieri più attivi e presenti della sindacatura di Alfio Russo che ha dimostrato molto impegno in tutto quello che ha fatto. Meritava di completare il suo mandato”.
In quanto figlia di Alfio Coco, che è stato sindaco di Zafferana per tanti anni, cosa porta con se degli insegnamenti di suo padre?
“Ho sempre guardato con ammirazione mio padre. Lui amava scrivere appunti e programmare le sue giornate durante la notte. Mi ha fatto amare l’impegno politico e ha anteposto l’amore per il proprio paese alla sua famiglia. Basti pensare che gli eventi culturali che ancora si svolgono a Zafferana partono dalla sua intuizione: il Premio Letterario Brancati Zafferana, l’Estate Zafferanese (oggi Etna in scena), l’Ottobrata, il Premio Sciuti. Tante iniziative che hanno dato un’immagine culturale di Zafferana, che a quei tempi era considerata il paradiso degli scrittori”.
Nella foto: Rosaria Coco
Rosalba Mazza
La candidata figlia d’arte lascia ben sperare, bisogna poi vedere cosa farà.