Quel che colpisce della vicenda del concorso annullato a Belpasso (e rinviato a data da destinarsi) per due posti di Vigili urbani, sono le parole del sindaco Daniele Motta. Che – senza fare nomi – parla di “regia” occulta che avrebbe architettato la rivolta dei “facinorosi” (così li definisce) per destabilizzare le prove programmate ieri mattina al Palazzetto dello Sport.
Se il primo cittadino parla di “regia”, evidentemente ha degli elementi sufficienti. E però quel che non convince del suo intervento diffuso ieri sui Social è il fatto che lo stesso sindaco dichiara che deve ancora “valutare con il segretario generale se sarà il caso di informare la magistratura”.
Quindi da un lato Motta lancia accuse precise, dall’altro è incerto se adire le vie legali per accertare determinate responsabilità.
Da parte del primo cittadino ci saremmo aspettati almeno tre cose: 1) cautela nel puntare il dito ad incertam personam, non foss’altro per rispetto nei confronti di chi ha partecipato al concorso; 2) un’azione decisa nell’adire la magistratura; 3) un’indagine interna per stabilire eventuali disfunzioni comunali.
Perché un’ipotesi come la terza, secondo noi, non va data per scontata, ma non è affatto da escludere, dato che il concorso lo ha bandito il Comune. E quindi sarebbe il caso di dire se è vero, come ha denunciato il M5S, che c’è stata una “mancata trascrizione del codice a barre identificativo delle buste contenenti i compiti (tra l’altro stampati solo ieri mattina), una insufficienza di postazioni per essere seduti a debita distanza l’uno dall’altro e la mancanza dei sistemi di aria condizionata, unita al problema che, trattandosi di palestra con pavimento in gomma, la temperatura sarebbe stata insostenibile”.
Il sindaco – secondo noi – avrebbe fatto bene ad assumere una posizione di maggiore prudenza di fronte a uno scandalo che ha visto perfino l’intervento dei carabinieri e della Guardia di finanza. E invece, a anche in questo caso, come è successo in altre occasioni, si è scagliato contro qualcuno. A volte se la prende con questo giornale, ieri ha rivolto il suo j’accuse contro una “regia” di cui però non ha spiegato i contorni.
Ci saremmo aspettati maggiore umiltà, e frasi frasi come queste: “Mi dispiace, si sono verificate delle disfunzioni che sono in corso di accertamento. Ma per rispetto dei quattrocentotrenta partecipanti provenienti anche da fuori Sicilia, prendo l’impegno di punire eventuali responsabili. In attesa di ciò, il Comune ha denunciato la vicenda alla magistratura, sperando che anch’essa chiarisca i fatti al più presto”. Questo ci saremmo aspettati.
Nella foto: un concorso per Vigili urbani in Italia
Luciano Mirone
Come si può pretendere che in un Comune da anni abituato alle nomine possa organizzare un concorso?
Quasi ogni attività e iniziativa amministrativa mostra regolarmente “vizi” di forma e/o profili di illegittimità.
Invece di evocare complotti, l’amministrazione dovrebbe chiedere scusa ai partecipanti e alla popolazione.
Ma non si usa più