È morta Nellina Laganà, una delle attrici più versatili e talentuose del teatro catanese. È successo improvvisamente nel corso della notte. Era nata a Siracusa il 10 marzo 1947 e da qualche tempo si era sottoposta a una terapia contro una brutta malattia. Ultimamente Nellina Laganà è è stata impegnata in una straordinaria tournèe in tutta Italia con “I giganti della montagna” di Pirandello, per la regia di Gabriele Lavia. Dopo la pausa natalizia, il giro sarebbe ripreso oggi fino al 12 gennaio a Biologna e poi in tanti teatro del Sud Italia.
In TV l’abbiamo vista in tante fiction di successo come “ Il Commissario Montalbano” o “ L’Onore e il Rispetto”. La sua attività teatrale spazia dai classici greci ai drammi della letteratura. L’abbiamo vista in scena vestire i panni de “La Bisbetica Domata” o recitare in “Medea”, oppure rappresentare i personaggi della popolana della Civita di Catania nelle commedie di Martoglio.
Fra le attrici più rappresentative del Teatro Stabile di Catania, ha calcato le scene anche con Turi Ferro, Tuccio Musumeci, Leo Gullotta, Gigi Proietti, Gilberto Idonea, mentre al cinema è stata diretta da Giuseppe Tornatore in Nuovo Cinema Paradiso.
Indimenticabile quando – per la straordinaria somiglianza – ha vestito i panni di Anna Magnani in uno spettacolo di grande successo che fece il giro d’Europa (400 repliche solo a Catania; a Parigi il tutto esaurito per diverso tempo).
Nellina Laganà ha curato le riduzioni teatrali de La lupa di Verga e di Uno nessuno e centomila di Pirandello. Sposata con il regista teatrale Gianni Scuto (anche lui molto versatile e talentuoso), ci piace ricordarla – dato che siamo onorati di esserle stati amici anche per la disponibilità dimostrata nel presentare l’ultimo libro dell’autore di questo articolo, “Il set delle meraviglie” – con le parole della giornalista catanese Elisa Guccione che l’ha intervistata: “ Ho studiato dalle Orsoline, la mia famiglia voleva che io facessi l’insegnante o l’avvocato come mio padre. Il lavoro dell’attore, da sempre, viene considerato come un non lavoro. La gente non immagina cosa ci sia dietro la vita di un attore professionista”.
Luciano Mirone
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