“È partita la Staffetta della Sardina, un viaggio lungo tutta la Sicilia per denunciare i ritardi infrastrutturali e raccontare le problematiche più urgenti in ogni provincia. Una ‘Sardina autostoppista’ sta viaggiando con diversi mezzi (treni, bus, auto), toccando comuni o aree simboliche per quel che riguarda i temi cruciali dell’isola: contrasto alla mafia, tutela dell’ambiente, solidarietà e accoglienza dei migranti, lavoro e sviluppo del territorio, diritto alla salute, emigrazione”. Questo l’incipit del comunicato stampa che il movimento delle Sardine ci ha inviato nel pomeriggio di oggi per informare i lettori del tour intrapreso in Sicilia, alle pendici dell’Etna.
“Attraverso lo snodo di 4 profili problematici – si legge – ci raccontiamo a voi, figli di una terra senza madre”.
“Prima tappa: la nostra corsa inizia sulla littorina che percorre il tratto Randazzo – Catania. Due ore e dieci minuti per soli 75 km, corse ridotte che non coprono i giorni festivi. Il tragitto è allietato solo dalla compagnia delle sardine e da un paesaggio mozzafiato. Ma non è di solo mare e sole che può vivere la Sicilia”.
“Seconda tappa: ci addentriamo nel comune di Biancavilla, muniti di mascherine per scongiurare l’inalazione di polveri sottili. L’intero territorio è stato costruito con amianto della cava di Monte Calvario, la bonifica tarda ad arrivare e delle 6000 persone decedute annualmente in Italia a causa di tale sostanza tossica, il 10 % è concentrato in Sicilia. Chi tiene la mano di quelle anime mentre spirano l’ultimo soffio di vita, con gli occhi stanchi?”
“Terza tappa: Porto di Catania. Testimone un mare blu, incantevole, profondo. Forse troppo. Triste culla di bambini morti che riposano su fondali cristallini, insieme ai loro sogni stretti in quelle piccole manine che profumano ancora di speranza.
Salvare vite umane non è reato”.
“Quarta tappa: zona industriale, Geotrans. Una scintilla di speranza. La GEOTrans è un’azienda di autotrasporti confiscata alla mafia. In amministrazione giudiziaria ormai da qualche anno, si distingue perché è l’unica che dal letame è riuscita a far nascere un fiore : bilancio in positivo, guadagni e lavoro”.
“La Sicilia – scrivono le Sardine – non è mafia, ma terra di lotta alla mafia. La Sicilia piange i figli morti di lupara bianca, i morti ammazzati, le vittime di un sistema corrotto. La Sicilia piegata e flagellata da multiformi piaghe ha ancora la forza e l’orgoglio di alzare gli occhi e opporsi a tutti coloro che negli anni l’hanno umiliata. Questo è il nostro racconto. Questi siamo noi, siciliani umili, ma orgogliosi, sorridenti, ma tristi”.
“La Staffetta della Sardina culminerà il 25 gennaio, alle ore 18, in un flash mob che si svolgerà in contemporanea nelle nove province siciliane. La manifestazione riprenderà l temi delle infrastrutture e dell’emigrazione e ribadirà i valori del movimento delle Sardine”.
Nella foto: la recente manifestazione delle Sardine a Catania
Redazione
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