La sospensione dei lavori dell’ipermercato Eurospin di via Castaldi, nel quartiere di Cibali a Catania, è stata prolungata da 60 giorni a 18 mesi. Lo ha deciso La Direzione urbanistica del Comune, che ieri ha emesso un provvedimento di rettifica rispetto all’ordinanza di sospensione dei lavori datata 12 dicembre 2019. Motivazione? “Per approfondire e verificare la tematica posta dal Consiglio Comunale con gli Enti preposti alla verifica dei procedimenti amministrativi in ambito urbanistico” e per “poter definitivamente chiarire dubbi e perplessità”.
La decisione della Direzione urbanistica arriva dopo un esposto che nello scorso novembre il Movimento 5 Stelle del capoluogo etneo ha inviato in Procura, nel quale si parla di presunte anomalie nell’iter di approvazione. “Questa battaglia – scrive il gruppo consiliare pentastellato – sarà lunga e piena di colpi di scena, non ultimo il provvedimento di rettifica. Un importante risultato, arrivato in ritardo dopo mesi di inerzia dell’amministrazione e soltanto dopo le nostre battaglie in Consiglio comunale e dopo il nostro esposto in Procura”.
Ma vediamo qual è il contenuto del documento: “I lavori per costruire l’ipermercato, accanto al centro direzionale, vanno avanti a ritmo frenetico, nonostante le numerose anomalie nell’iter procedurale che ha portato all’approvazione del progetto della società Recosta srl.”
“Un progetto – si legge nell’esposto dei 5S – che nel dispositivo della determina dirigenziale che ha dato il definitivo via libera, è definito ‘progetto di fattibilità’, cioè preliminare e non, come invece dovrebbe essere, definitivo”.
“Il gruppo consiliare del M5S – si legge – ha più volte denunciato presunte irregolarità nel rilascio dei permessi e due mesi fa (rispetto al novembre 2019, ndr.) ha pure presentato un’interrogazione al sindaco e alla Presidenza del Consiglio comunale, primo firmatario Graziano Bonaccorsi. Le ruspe continuano a spianare e Pogliese tace”.
“A questo punto – seguitano i pentastellati – è stato presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, sottoscritto da numerosi esponenti del M5s: l’europarlamentare Dino Giarrusso, i deputati Santi Cappellani ed Eugenio Saitta, la portavoce all’Ars Gianina Ciancio, i consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi, Valeria Diana e Lidia Adorno, e i consiglieri di circoscrizione Fabrizio Cadili e Giuseppe Ragusa”.
“Vista la latitanza dell’amministrazione – annunciavano i 5 Stelle – sarà l’autorità giudiziaria a fare chiarezza e a riscontrare eventuali irregolarità nella determina dirigenziale e nelle procedure che hanno dato l’ok alla cementificazione in un’area che, nel Piano regolatore, non è commerciale, ma destinata ad ‘istruzione’. E che mantiene la sua originaria destinazione urbanistica a tempo indeterminato, fino all’approvazione di un nuovo Prg, anche in presenza di vincoli subordinati ad esproprio decaduti”.
“La Direzione Urbanistica – è scritto nel documento – , in totale assenza di contraddittorio politico e in violazione delle norme in materia, ha dato parere favorevole al progetto, sulla base di una nota del Servizio Prg Pianificazione Urbanistica e Progetti Speciali (mai allegata ai verbali), senza approfondire e motivare la nota e adempiere agli obbligatori atti successivi”.
“Ogni modifica della destinazione urbanistica del territorio – spiega il contenuto dell’esposto – , però, dalla redazione del Prg alle sue varianti, deve necessariamente essere approvata, adottata o ratificata in Consiglio comunale, sentita sempre e in ogni caso la Regione, e inoltre devono essere rispettate le norme ambientali, nello specifico le procedure per la Vas (Valutazione ambientale strategica). E tutti questi passaggi, obbligatori per legge, non sono stati rispettati nell’iter di approvazione”.
“Tra l’altro – seguita ancora la nota – , le aree per ‘istruzione’ hanno, per legge, dei minimi inderogabili di standard urbanistici per ogni singolo abitante (verde, scuole, parcheggi, attrezzature di interesse comune) e, senza tener conto di questi parametri, non possono essere autorizzate nuove costruzioni (ipotesi da escludere categoricamente, visto che lo stesso Ufficio Urbanistica ha evidenziato una cronica carenza delle dotazioni di standard, per oltre la metà)”.
“La ragionevole ipotesi – conclude il comunicato – che l’area (non ufficialmente iscritta al catasto dei soprassuoli percorsi dai fuochi) in cui dovrebbe sorgere il nuovo ipermercato occupi una zona interessata da un vasto incendio, escluderebbe la possibilità, per i prossimi 10 anni, di qualsiasi variazione di destinazione urbanistica”.
Nella foto: il municipio di Catania e, in primo piano, la caratteristica Fontana dell’Elefante
Luciano Mirone
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