Un’altra intensa giornata di servizio per i Carabinieri di Catania e provincia che non danno tregua allo spaccio di droga, in certi casi – come a Biancavilla – portato avanti assieme al commercio di armi da guerra, che il sottoproletariato dei quartieri cittadini e dei paesini limitrofi promuove per conto delle potenti organizzazioni mafiose che controllano questi tipi di traffici. Ma andiamo con ordine.
I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato, nella flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, il 56enne catanese Sebastiano LITRICO, diventato l’obiettivo dei “Lupi” che, secondo informazioni attendibili, stava incrementando la sua attività di spacciatore.
I militari hanno così deciso di fargli visita nel suo ritrovo abituale, una sala giochi in piazza Cutelli, dove lo hanno fermato mentre tentava la fortuna ad una slot machine. I militari quindi, al fine di alleviare le sue eventuali responsabilità di fronte alla legge, gli hanno chiesto se avesse droga da consegnare ma, alla sua risposta negativa, hanno deciso di fare un controllo nella sua abitazione di via Serravalle.
In verità, dopo un attento controllo, si è scoperto che l’uomo deteneva dentro gli slip una pietra di cocaina e 70 Euro. All’interno dell’abitazione venivano rinvenuti altri quantitativi di cocaina in forma solida (per un totale di 55 grammi) nei posti più disparati: 3 involucri all’interno di una scatola di farmaci su una mensola della cucina ed altri 6 all’interno di un pacchetto di sigarette nascosto sotto dei cuscini, mentre all’interno della cappa della cucina venivano scovati 3mila 800 euro, presumibile provento dell’attività illecita.
Per uno spacciatore che nasconde la droga nelle mutante, eccone un altro che la occulta in un vecchio scarpone. E’ successo sempre a Catania, dove i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante hanno arrestato, nella flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, il 54enne Michele BALSAMO, soggetto tenuto d’occhio dai militari in quanto ritenuto “di riconosciuto spessore criminale”.
Già nei giorni scorsi, i Carabinieri avevano notato lo strano andirivieni di giovani nei pressi della sua abitazione di via Cordai, ma per suffragare i loro sospetti si sono appostati per scoprire i motivi di quel continuo flusso di persone. Attraverso un binocolo gli investigatori hanno osservato l’uomo inerpicarsi più volte con l’ausilio di una scala su un balcone di pertinenza di un’abitazione abbandonata, adiacente alla sua.
A quel punto i Carabinieri decidevano di bloccarlo. Nel contesto dell’operazione i militari rinvenivano sotto un cumulo di rifiuti, un barattolo di vetro sigillato con 40 dosi di cocaina già confezionata per la vendita al minuto nonché, all’interno di un vecchio scarpone, altri quantitativi della medesima sostanza stupefacente in stato solido per un peso complessivo di 55 grammi.
L’estensione della perquisizione all’interno dell’abitazione del BALSAMO, poi, ha consentito ai militari di rinvenire una grande quantità di materiale necessario per il confezionamento delle singole dosi di droga. Anche lui è stato tradotto nel carcere di Piazza Lanza.
La terza operazione si è svolta a Biancavilla (CT), dove due fratelli sono stati scovati mentre si occupavano sia dello spaccio, sia della modifica delle armi da guerra. Autori del servizio di polizia sono stati questa volta i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò e della Stazione di Biancavilla, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, i quali hanno arrestato i fratelli Fabrizio e Salvatore DISTEFANO, rispettivamente di 28 e 37 anni, ritenuti responsabili di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione di armi e munizionamento clandestino e detenzione illegale di armi da guerra.
I militari, nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti ed al consumo di droga tra i giovani, avevano sottoposto a controllo i fratelli DISTEFANO ma, nell’occasione, l’intuito di un militare che aveva colto uno sguardo d’intesa tra i due, li ha indotti ad approfondire la ricerca effettuando anche una perquisizione domiciliare.
Ed è nelle loro rispettive abitazioni di via Albania che i militari sono riusciti a trovare armi e droga accuratamente occultati nei posti più impensabili.
Nell’abitazione di Salvatore i carabinieri hanno infatti rinvenuto 3 pistole a salve marca Bruni da 8 mm., già smontate ed in attesa della modifica per la successiva consegna ai committenti, nonché la relativa necessaria attrezzatura per la loro alterazione, nonché 50 munizioni cal. 7,65; 22 munizioni cal. 38; 3 cartucce “remington” calibro 12 a pallettoni; 2 proiettili 44 “magnum”; 1 una cartuccia calibro 30 luger “norma” con proiettile full metal jacket.
Il rinvenimento di questo arsenale ha spinto i militari ad approfondire le ricerche che hanno consentito loro di rinvenire una pistola Beretta cal. 7,65 con matricola abrasa, occultata all’interno del carter di una cyclette da camera, nonché un’ulteriore pistola a salve analoga alle altre già trovate, ma modificata per l’uso a fuoco, nascosta all’interno di un sacco e quindi ricoperta da cemento in polvere.
Un’analoga ricerca effettuata nell’abitazione del fratello Fabrizio, adiacente a quella di Salvatore, ha permesso di sequestrare 1 chilogrammo di marijuana, circa 5 grammi di hashish, un bilancino di precisione e materiale utilizzato per la vendita della droga al minuto, nonché la somma di 1000 euro ritenuta provento dello spaccio.
Barbara Contrafatto
Lascia un commento...