Il 30 Aprile del 1982, la vigilia della festa dei lavoratori, veniva ucciso a Palermo Pio La Torre, segretario regionale del PCI. Insieme a lui veniva trucidato il suo collaboratore Rosario Di Salvo. Morivano due comunisti, si riannodava dopo più’ di 40 anni un filo tragico: la strage di Portella Della Ginestra, il punto zero della strategia della tensione.
Alla fine degli anni 70 Pio La Torre, allora deputato al parlamento inizia a preparare la legge che introdurrà’ l’articolo 416 bis del codice penale, il 31 marzo del 1980 l’on. Pio La Torre presenta alla Camera Dei Deputati la proposta di legge dal titolo: Norme di prevenzione e repressione del fenomeno mafioso e costituzione di una commissione parlamentare permanente di vigilanza e di controllo.
Sempre nei primi anni 80 l’on. Pio La Torre presenta un’interrogazione parlamentare a proposito di un’esercitazione militare in Sicilia, nella quale descrive l’organizzazione e il centro operativo dell’ esercitazione stessa, Stay Behind Gladio. Pio La Torre entra in possesso dell’ordinanza di rinvio a giudizio di Michele Sindona a firma dei Giudici Giuliano Turone e Gherardo Colombo,del 18 febbraio del 1982.
Nel testo sono contenuti i resoconti di due colloqui avuti da Sindona con gli uomini dell’Fbi americana.Nell’ultima intervista rilasciata a Chiara Valentini dell’Espresso, Pio La Torre affermava . Gli omicidi di Palermo, almeno quelli più’ importanti, sono stati decisi da un tribunale internazionale composto da personale di altissimo livello.
Sono omicidi molto pesanti, di uno stile diverso da quello mafioso tradizionale. Sono una vera sfida allo Stato, alla società’ civile. Quattro mesi dopo l’assassinio di Pio La Torre, viene ucciso il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, omicidi che qualcuno interpreta non come destabilizzanti ma come stabilizzanti del sistema. Dopo 38 anni ,ignoti rimangono esecutori e mandanti. Il male profondo ha un solo nome, si chiama isolamento, solitudine, voglia di dimenticare. E’ accaduto per Pio La Torre, sarebbe accaduto per tante altre vittime del sistema politico massonico mafioso.
Nella foto: l’ex segretario siciliano del Pci, Pio La Torre
Antonio Cimino
E’ doloroso e frustrante constatare che, nonostante le battaglie e i morti caduti sul campo, la mafia esiste ancora. Adesso e’ salita in alto, molto piu’ in alto.Non ha piu’ bisogno di sparare, di uccidere. Manovra le grandi economie, le politiche internazionali. Questi uomini, dal coraggio titanico, meriterebbero di essere ricordati con piu’ energia, con giornate di festa e commemorazione, e segnate in rosso nel calendario, tante quanti si sono immolati ad una causa comune, che ci appartiene.