“In un momento in cui medici, infermieri e operatori sanitari sono in prima linea vicino ai cittadini, quattro infermieri (tre dei quali in servizio all’interno di una casa di riposo e uno in una struttura sanitaria convenzionata ubicate nell’hinterland del capoluogo etneo) ed un fisioterapista, in palese violazione del decreto e non curanti dei possibili rischi di contagio, si sono spostati all’interno del comune di Gravina di Catania o verso il predetto comune proveniente da altri territori, riunendosi in una abitazione di un sesto individuo per un pranzo conviviale”.
I Carabinieri del Nucleo radiomobile di Gravina di Catania descrivono tutto con estrema precisione. Ed evidenziano due incredibili paradossi legati al Coronavirus. Il primo: mentre medici e infermieri di tutto il pianeta muoiono e rischiano la vita per salvare il prossimo,o non hanno una vita privata per evitare il contatto con altri, i soggetti denunciati si riuniscono come se questa tragedia collettiva non li riguardasse. Il secondo: quattro di questi operatori sanitari lavorano in una casa di riposo per anziani.
Un particolare, quest’ultimo, che a nostro avviso non è aggiunto a caso, poiché, al momento, in Sicilia, le case di riposo sono dei focolai micidiali per lo sviluppo del contagio. Basta sfogliare le cronache di questi giorni per capire, basta vedere quello che sta succedendo a Villafrati in provincia di Palermo, e a Troina in provincia di Enna, dichiarate “zone rosse” per questi motivi, o a Messina dove è stata evacuato un intero ospizio.
Tre strutture – e stiamo citando solo i casi più eclatanti – nelle quali si ammalano i ricoverati ma anche gli operatori sanitari. Sì, perché il Covidt-19, come è stato detto saggiamente, è una “livella”, non guarda in faccia nessuno. Non fa particolarità fra ricchi e poveri, fra anziani e infermieri. Contagia tutti. Anche le “tre donne e due uomini”, come scrivono i Carabinieri, “di età compresa tra i 24 ed i 27 anni intente a consumare il pranzo nell’appartamento di Gravina di Catania, alle quali i militari hanno contestato alcune delle violazioni amministrative previste dal recentissimo D.L. 25 marzo 2020, n. 19, adottato dal Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
“Nella circostanza – scrivono sempre i componenti del Radiomobile -, a seguito delle vane rimostranze avanzate da alcuni condomini del palazzo (dove, come in tutti gli edifici a più piani, ci sono portoni, scale, pianerottoli, forse anche un ascensore, in comune, ndr.), alla luce delle disposizioni governative in vigore, è stato necessario l’intervento dei Carabinieri che, appena giunti sul posto, si sono tra l’altro visti esibire delle autocertificazioni riportanti la dicitura come giustificazione: ‘Pranzavo insieme a colleghi di lavoro”
Luciano Mirone
Lascia un commento...