Da due giorni dice di essere in sciopero della fame e della sete, Daniele Marino, il papà della piccola G. – la bambina di Zafferana Etnea nata con un solo rene, cui la Commissione Medica dell’Asp di Acireale ha negato il riconoscimento dell’invalidità – ha deciso di non mangiare e di non bere fino a quando non otterrà giustizia per sua figlia.
Dopo il rigetto della domanda d’invalidità da parte dei medici che compongono la commissione medica acese, inaspettatamente, l’Inps ha richiamato a visita medica la piccola G. per rivalutare il caso. Lo scorso 5 novembre, infatti, i genitori – la mamma si chiama Magda Coco – hanno accompagnato la loro piccola presso gli uffici di Viale XX Settembre, 39 a Catania dove la stessa è stata sottoposta a nuova visita medica.
Ma colpo di scena! La decisione sull’invalidità o meno della piccola G. non sarà presa a Catania, ma a Roma, presso la Commissione Medica Superiore dell’Inps, dove sono state trasmesse le carte.
Da quel 5 novembre sono trascorsi oltre sei mesi. Ma non è ancora arrivata alcuna risposta. “Eppure l’Inps – sbotta papà Daniele – avrebbe dovuto rispondere entro 60 giorni, ma, ad oggi, ne sono passati oltre 180. Io e mia moglie ci sentiamo ancor più abbandonati da tutte le istituzioni, da quelle comunali e da quelle dell’Inps. Il nostro avvocato ha mandato tante Pec (posta elettronica certificata) all’Inps per sollecitare l’esame della pratica. Una delle loro ultime risposte dice che la pratica non è ancora andata in commissione a causa dell’emergenza epidemiologica da coronavirus. Ma neanche questo è vero! Doveva essere inviata in commissione a fine febbraio mentre lo stop di tutte le attività a causa del covid-19 è dei primi di marzo. Non si ragiona così! Se la sono presa comoda. Nei mesi precedenti avrebbero avuto tutto il tempo di decidere”.
“Continuano a prenderci in giro, – prosegue Daniele – il coronavirus è solo una scusa dietro la quale si trincera l’Inps per prendere tempo. E noi non siamo più disposti ad aspettare. Il nostro avvocato non manderà più altre Pec di sollecito, perché ritiene che siamo oltre i termini di legge. Non mi resta altro che alzare il tono della protesta e lo voglio fare in maniera pacifica non mangiando e non bevendo. Voglio vedere se con questa mia decisione qualcuno mi darà ascolto”.
Della vicenda della piccola G., ci siamo occupati nei mesi scorsi ed è anche grazie alla battaglia mediatica portata avanti dai renitenti genitori che l’Inps ha, sorprendentemente, riconvocato a visita medica la bambina.
“Non dimentichiamo – ha aggiunto papà Daniele – che mia figlia, oggi di quindici mesi, è, pur sempre, una bambina a cui manca un rene con tutta una serie di conseguenze non irrilevanti. Deve seguire una dieta ferrea con alimenti selezionati e freschi e bere un’acqua molto costosa a basso residuo fisso”.
Invece, per i medici dell’Asp di Acireale la bambina è portatrice di handicap, ma non è in condizione di gravità. In altri termini, per loro, la piccola G. non sarebbe invalida, per cui non avrebbe diritto ad alcun sostegno economico.
Daniele, da mesi, denuncia che a Zafferana il caso di sua figlia non è isolato. “Ci sono – dice Daniele – altri quattro bambini nati senza rene o con patologie renali nello stesso periodo di mia figlia. Non sappiamo quale sia la causa di queste malformazioni. Ma mi chiedo: la frequenza di questi casi è determinata dalla presenza dell’Etna, o la causa è costituita dalle tante antenne di telefonia mobile dislocate nel paese? Nessuno mi dà una risposta. Chiedo che intervenga l’ARPA (Agenza Regionale per la Protezione Ambientale)”.
Daniele e Magda combattono da soli la loro battaglia: “Nessuno degli altri genitori con figli nati con un solo rene combatte insieme a noi. Sappiamo chi sono. Li abbiamo contattati ma non si espongono. Forse hanno paura di farlo. Non sappiamo il perché. Io e mia moglie siamo da soli. Pazienza, andiamo avanti lo stesso”.
Nella foto: Daniele Marino con la figlioletta
Rosalba Mazza
Mio figlio ha 2 anni e mezzo. È mono rene anche lui. Operato a 10 mesi per esportazione rene sx malformato. È un bambino sano come tutti mangia come tutti e non è invalido. Ogni tot fa ecografia presso un professore chirurgo per tenere sotto controllo. Beve qualsiasi acqua l’importante che abbia la faccina disegnata del bambino. Quindi perché questo papà fa così??? La bambina deve vivere una vita normale. Un abbraccio
Invece di negare l’invalidità a una bimba che nè ha diritto, perché non cercano tutti i falsi invalidi che ci sono a Catania, ottenuti con falsi certificati usciti da case di cura e da medici corrotti?