Dopo lo spiacevole caso dei migranti annegati, per cui Malta ha dovuto rispondere nello scorso aprile, e prendersi le proprie responsabilità, 4 navi appartenenti alle compagnie private “Captain Morgan” e “Supreme Cruiser” sono state adibite a rifugi per i naufraghi provenienti dalle coste della Libia. Ospitare migranti su una flotta di navi per mini crociere è sicuramente meglio che lasciarli annegare, ma di certo non è la soluzione ai problemi di migrazione di Malta.
L’isola aveva chiuso i suoi confini all’inizio della pandemia di COVID-19, una decisione ben accettata dalla maggioranza dei maltesi. Ma con il bel tempo che porta arrivi sempre più frequenti, questa “soluzione”, secondo molti, sta diventando insostenibile.
Ma la domanda è sempre la stessa: lasciare queste persone in balia delle onde è moralmente corretto? Tanto più se le barche non sono state progettate per lunghe traversate.
Con questa iniziativa, il Governo maltese ha ritenuto di rispondere a questa domanda, mostrando riluttanza a divulgare la cifra per ospitare i 425 migranti a bordo delle imbarcazioni. In effetti, secondo quanto dichiarato alla televisione nazionale Tvm, il solo affitto delle barche potrebbe costare fino a 360mila Euro al mese, escludendo il cibo, le cure mediche e il personale addetto alla sicurezza. Un aspetto conveniente per queste compagnie private, in un momento in cui le loro navi sono inattive a causa della mancanza di turismo.
Ma se il Governo insisterà nel lasciare i migranti sulle navi, dovrebbe mettere a disposizione una nave con effettive strutture mediche e attrezzate ad ospitare dignitosamente gli ospiti . Il Primo Ministro Robert Abela ha comunque assicurato che le persone a bordo continuano a ricevere tutte le cure di cui hanno bisogno; tuttavia continua a mostrarsi fermamente contrario alle richieste di far sbarcare i migranti, senza che prima si provveda ad una loro sicura ricollocazione, nonostante le pressioni da parte della Commissione europea, che ha più volte invitato le autorità maltesi a far sbarcare i migranti, prima di raggiungere una soluzione di distribuzione.
Abela ha sempre insistito sul fatto di aver bisogno dell’aiuto degli altri Stati dell’Ue, condividendo la responsabilità degli immigrati salvati in mare dalle forze maltesi, anche se salvati nell’area del Mediterraneo, dove Malta comunque è responsabile del coordinamento della ricerca e salvataggio.
La migrazione è stato oggetto di preoccupazione da decenni anche per l’arcipelago maltese, talvolta vista persino come una minaccia. Ma i fatti non possono essere negati: un numero cospicuo di persone è ancora bloccato in mare. Tale azione può essere accettabile per molti maltesi, spaventati per possibili nuovi contagi da CoronaVirus, ma la sistemazione “temporanea” si sta rivelando permanente, visto che questa “strana crociera”, come viene definita a queste parti, si protrae da oltre tre settimane.
Nella foto: una nave per mini crociera che il Governo maltese ha adibito ad ospitare i migranti in pericolo
Valentina Contavalle
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