“Razzisti e fascisti!” sono state le grida dei giovani attivisti riuniti davanti al parlamento maltese, in un caldo pomeriggio di inizio giugno, e non sarebbe stato un pomeriggio qualsiasi. Uno scontro tra due modi di vivere e di pensare: il vecchio contro il nuovo, il futuro di Malta ben disposto verso il prossimo, contro le vecchie ideologie.
Due gruppi di manifestanti, con scopi diversi, si sono così incontrati in Piazza della Libertà a Valletta, l’uno protestando contro la discriminazione nei confronti dei migranti e dei neri, mentre l’altro difendeva il diritto dei maltesi di “godere” del proprio paese.
Il sit-in pacifico ufficiale era stato organizzato dal Movimento “Black Lives Matter”, in seguito alla morte di George Floyd negli Stati Uniti, per mostrare solidarietà ai migranti a Malta che affrontano discriminazioni quotidiane e per chiedere giustizia per il giovane Lassana Cisse, ucciso nel 2019 da due soldati, in una località a sud di Malta, per ancora inspiegabili motivazioni, legate tuttavia a discriminazioni razziali. I due soldati, accusati dell’omicidio di Cisse, sono stati momentaneamente rilasciati dopo il versamento di una cauzione.
Poco dopo, un altro gruppo distinto di manifestanti – che si proclamavano “patrioti” – s’è presentato con bandiere maltesi e cartelli con su scritto “Non approfittare della nostra gentilezza” e “Ritornate da dove siete venuti “.
Presenti sul luogo un gran numero di agenti di polizia, che tentava di separare i due gruppi, protagonisti di piccoli scontri per i quali è stato necessario l’intervento di altre forze dell’ordine. Le urla di “La vita dei neri conta” si contrapponevano ai canti beffeggianti “Rimandateli indietro” e “Fuori”: entrambi i gruppi cercavano di esprimersi a vicenda, scambiandosi reciprocamente numerosi con sberleffi, indice di una società divisa e rabbiosa.
Malta è solo un piccola isola nel Mediterraneo, eppure riesce a far parlare di sé in un modo o nell’altro. Negli ultimi giorni il sentimento anti-migrazione è riaffiorato nell’animo dei maltesi quando più di 400 migranti sono stati portati a terra, dopo aver trascorso settimane sulle imbarcazioni della compagnia maltese “Captain Morgan”, in seguito al loro salvataggio in mare tra la Libia e l’arcipelago. Il Governo maltese ha cercato di trovare un’immediata soluzione, chiedendo l’aiuto dell’Unione Europea per una loro più adeguata sistemazione, ma tutti i tentativi sono stati inutili, causa anche la pandemia da Coronavirus.
La sera di sabato 6 giugno, il Governo Abela ha deciso di portare a terra i migranti – bloccati appena fuori dalle acque territoriali maltesi – dopo essere venuto a conoscenza di scontri proprio sulle imbarcazioni per gite: l’esasperazione per aver passato più di un mese in una barca decisamente non adeguata per ospitare a lungo termine un numero così cospicuo di persone, ed impauriti per le pessime condizioni meteo degli scorsi giorni, ha portato un gruppo di migranti a gesti estremi, cercando di prendere forzatamente il controllo di una delle navi. Ai quotidiani maltesi, il Governo ha dichiarato di non voler rischiare anche la vita dei membri dell’equipaggio, e tutto ciò solo perché l’Ue non riusciva ad intervenire con un piano di ridistribuzione adeguato.
L’isola ha continuato a rendersi protagonista di atti di razzismo, in particolare in questi ultimi giorni, come per il caso del portiere di una squadra di calcio maltese, Rashed Al-Tumi, pesantemente insultato sulla sua pagina social e proprio da un funzionario della squadra del San Gwann, che ha però ottenuto l’immediato licenziamento.
Nonostante l’emergenza COVID19 ancora in corso – a tratti dimenticata anche qui a Malta, dove durante la manifestazione non sono state proprio rispettate le norme di distanziamento sociale e non tutti i manifestanti erano protetti con una mascherina – tantissime persone hanno partecipato alle proteste, chiedendo solidarietà e ponendo fine al razzismo.
E stando a questo forte sentimento di rivalsa da parte delle nuove generazione maltesi , anche sull’isola c’è da sperare che in futuro possa davvero andare tutto bene.
Valentina Contavalle
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