Quando ad andarsene è uno come lui, dicono a Zafferana, è come se andasse via un pezzo della storia di questo paese. E’ scomparso all’età di 73 anni (compiuti lo scorso 9 giugno), stroncato da un male incurabile, Alfio Leonardi, sindaco per sei anni della cittadina etnea: la prima volta dal 1988 al 1990, la seconda dal 1991 al 1995.
Leonardi, una laurea in Scienze Politiche, lascia la moglie Nunzia Pappalardo, le due figlie Giovanna ed Agata e ben sei nipoti.
Alfio Leonardi da giovane era conosciuto come “Alfiu do telefunu” per il suo impiego alla Sip (Società Italiana per le Telecomunicazioni), e comincia a fare politica dall’età di 24 anni.
Al suo attivo ci sono 28 anni trascorsi da consigliere comunale, di cui dodici da assessore e sei da sindaco. Nel 1971 si candida nelle fila della Democrazia Cristiana e viene eletto al consiglio. Nel 1976 viene nominato assessore nella giunta dell’allora sindaco Alfio Coco. Nel 1983 aderisce alla lista civica “Rinascita Zafferanese” capeggiata da Michele Sapienza che lo nomina assessore ai Lavori Pubblici. Nel 1988 arriva la sua prima esperienza da sindaco resa possibile grazie ad un accordo tra gli esponenti della Democrazia Cristiana e quelli del Partito Socialdemocratico Italiano. Nelle elezioni amministrative del 1991, dopo aver ottenuto 585 voti di preferenza, viene rieletto sindaco grazie ad un accordo tra la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista.
Durante la sua sindacatura vengono finanziati 112 cantieri di lavoro per disoccupati e realizzate importanti opere pubbliche: l’ampliamento del Parco Comunale, della Circonvallazione, del Parco di Fleri, interventi sulla rete fognaria, ripavimentazione della Via Roma. Portano la sua firma anche i sei pozzi dell’acqua: due nella frazione di Pisano, due al cimitero e altri due nella borgata di Sarro.
Dal 1999 al 2003 ha continuato la sua attività politica come consigliere comunale di minoranza con la lista civica “Democrazia e Libertà”.
Durante la sua sindacatura, Leonardi si è trovato a gestire il problema della ricostruzione post sisma del 1984 che tanti danni aveva provocato nel centro e nelle frazioni di Fleri e Pisano.
Nel dicembre del 1991 lo Stato assegnò a Zafferana sessanta miliardi delle vecchie lire da utilizzare per la ricostruzione sia dell’edilizia private che di opere pubbliche.
Durante l’emergenza eruzione (1991-1993) che minacciò seriamente l’abitato di Zafferana, Leonardi firmò tante ordinanze, tra cui quella che autorizzava la realizzazione della “barriera di terra” a Portella Calanna per cercare di arrestare l’avanzare del fronte lavico e un’altra con cui autorizzava l’uso dell’esplosivo per deviare la colata lavica della Valle del Bove, all’interno di un canalone artificiale realizzato con le ruspe.
“All’epoca – ricorda il fratello Filippo – Alfio ha dovuto lottare contro tutti e contro tutto. Fu minacciato di denuncia perché le ruspe danneggiavano la flora dell’Etna, ma lui andò avanti e il paese fu salvato dal pericolo incombente della lava”.
Tanti i messaggi di cordoglio che in queste ore stanno girando su facebook. Da tutti viene ricordato come un uomo affabile, generoso, insomma un amico, sempre pronto alla battuta scherzosa.
L’ex comandante dei vigili urbani Mauro Pappalardo gli ha dedicato una poesia in dialetto siciliano in cui ricorda la sua amicizia con Leonardi fin dai tempi della scuola: “…jù parru di l’amicu. L’amicu veru e mai fintu…. Si na cosa non ci piaceva, ‘nda facci ‘u diceva, e si ‘na cosa fari non si puteva đđa cosa non si faceva. Si occadunu nicissitava, si ‘mpignava, ma si ‘u ‘mbrugghiava pi sempri ‘u cacciava…”.
Da anni, dopo la pensione, si era dedicato con passione alla promozione turistica della zona di Cassone, dove si coltivano le mele dell’Etna nelle varietà “cola”, “gelato” e “gelato cola”. Lo si vedeva girare fra uffici comunali, Parco dell’Etna e Regione, e spesso organizzava momenti di incontro tra operatori economici del settore agricolo ed esponenti delle istituzioni.
Era instancabile e nonostante da oltre un anno la sua malattia avesse un po’ minato le sue energie il suo impegno non si era arrestato. La sua idea era di ricreare in quella zona un turismo diffuso con la trasformazione delle strutture esistenti in luoghi di ristoro e di accoglienza. “Per questo – prosegue il fratello Filippo – aveva costituito la cooperativa Zaufanah ed ottenuto il riconoscimento ‘Presidio Slow Food’. Ha sempre creduto in un turismo naturalistico e si batteva per la valorizzazione di quattro sentieri natura che potrebbero dare impulso al turismo di Zafferana. Fino all’ultimo giorno – conclude il fratello –mi ha raccomandato di proseguire il suo progetto. E’ un impegno che ho preso e farò di tutto per portarlo a termine nel suo ricordo”. I funerali di Alfio Leonardi si svolgeranno questo pomeriggio alle ore 18.30 nell’anfiteatro di Zafferana.
Nella foto: l’ex sindaco di Zafferana Etnea Alfio Leonardi (a destra), con l’ex Cardinale di Palermo Salvatore Pappalardo (immagine etnalife)
Rosalba Mazza
Arrivederci amico mio