Nelle ultime 24 ore, a Malta, sono stati rilevati altri 54 nuovi casi attivi da Covid; benchè nello stesso lasso di tempo siano stati registrati anche 9 guariti, la data odierna ha rappresentato il più alto aumento di casi in un solo giorno dall’inizio della pandemia (marzo scorso), portando l’isola a ben 396 casi attivi complessivi. 101 di questi sono migranti che però non hanno alcuna relazione con la trasmissione locale del virus, momentaneamente in stretta quarantena presso i due centri d’accoglienza dell’arcipelago.
I casi includono focolai individuati presso una scuola di lingua inglese ed al quartiere di Paceville, noto centro della movida maltese e che ora è di gran lunga il più grande “hot-spot” di casi attivi del virus. Tuttavia i ricoveri sono pochi e nessuno ha bisogno di cure intensive.
Il Premier Robert Abela ha dichiarato che la situazione è sotto controllo. Ma non mancano i dissensi. Malta a metà luglio registrava soltanto 3 pazienti portatori del virus.
Con la riapertura dell’aeroporto e lo svolgimento, spesso irresponsabile, di attività di massa, il riaccendersi del virus è diventato inevitabile, al punto che i casi attivi sono aumentati fino a quasi 400 in sole tre settimane: tutto sembra sia stato scatenato da un paziente, positivo al COVID-19, che ha partecipato ad una festa in un noto hotel nella cittadina di San Julian, durata ben 3 giorni. A questo episodio se ne sono susseguiti altri, specie le feste feste padronali nel paese di Santa Venera.
Il Governo sta cercando di correre “ai ripari”: già durante la conferenza “straordinaria” di venerdì 7 agosto, sono state reintegrate diverse misure restrittive, riguardanti perlopiù gli eventi di massa, non ancora definitivamente eliminati, dati i numeri di persone che possono raggrupparsi: non più di 100 all’interno di un luogo chiuso, e non più di 300 per eventi all’aperto. Una decisione totalmente bocciata dall’Ordine dei medici di Malta, il MAM, che ribadisce quanto possa essere assurda e pericolosa la proposta del Governo di consentire eventi di massa. Le nuove misure introdotte includono persino una multa pari a 100 Euro per coloro che non indossano le mascherine nei trasporti pubblici, in tutti i luoghi al chiuso, presso l’aeroporto e sul traghetto per l’isola minore dell’arcipelago, Gozo. Ma il MAM continua a paventare la possibilità che l’isola si ritrovi in una situazione peggiore nel giro di pochi giorni.
Sarebbe impensabile, da un punto di vista economico, un ritorno delle restrizioni in vigore fino alla fine di giugno. Ma le nuove misure introdotte, limitando gli eventi di massa a un numero ristretto di persone, non sono così facilmente applicate, come ci si aspetterebbe.
Malta continua con la sua opera di “open for business”, nonostante ci si chieda a quale costo per la salute pubblica, perchè con l’inizio, seppur in ritardo, della stagione vacanziera, sembra si sia scelto di dimenticare il CoronaVirus. Nonostante il poco riuscito tentativo di “azzerarare la memoria”, l’arcipelago maltese sembra stia facendo dunque i conti con la tanto temuta “seconda ondata”.
Valentina Contavalle
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