Mentre l’isola di Malta sta affrontando una delle sue crisi più urgenti nella storia recente, con un numero di persone infette da COVID-19 in aumento e Paesi che la bandiscono dalle loro “safe list” (elenco sicuro) di viaggio, mentre gli espatriati italiani si chiedono se tornare a casa a causa del protocollo Covid-19, ecco che il Premier maltese Robert Abela s’è lasciato immortalare in ferie in Sicilia, dove altri cittadini maltesi lo fotografavano e lo hanno mostrato mentre partecipava ad attività sociali, comprese lezioni di spinning e gite, senza mantenere alcuna misura di allontanamento sociale.
E’ stata notevole la sua assenza durante la famosa conferenza stampa di agosto, quando il Ministro della Salute, Chris Fearne, e la Sovrintendente per la Sanità Pubblica, Charmaine Gauci, annunciavano un elenco di nuove misure per combattere un picco di casi di COVID-19 sull’isola. Questo atto ha fatto sì che Abela venisse criticato severamente, sia per la sua precedente decisione di aprire le frontiere e consentire eventi di massa, sia per la dichiarazione di avere “sconfitto” il virus.
Ma un’altra questione ha stuzzicato la curiosità del giornalismo maltese, riguardante il mezzo con cui Abela s’è recato in Sicilia.
Il quotidiano d’inchiesta “The Shift” ha posto all’ufficio del Primo ministro una serie di domande, tra cui chi ha acquistato la barca con cui Abela s’è recato in Sicilia, come e quanto è stata pagata, e perché il suo yatch privato sia ancora registrato all’estero invece che a Malta, quando lo stesso Governo spende milioni all’anno per commercializzare all’estero il registro delle navi e degli yacht di Malta.
Poiché la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha rifiutato di divulgare qualsiasi dettaglio, la redazione di “The Shift” ha proseguito la sua indagine, consultando esperti di nautica e marittimi, mettendo a disposizione il gran numero di foto e video della barca di Abela – noto tra i maltesi per essere un appassionato di nautica -, e basandosi persino sulla testimonianza di chi l’ha riconosciuto ormeggiato a Marina di Ragusa, in Sicilia.
Esperti di yachting hanno dichiarato che la barca del Primo Ministro sia un modello Azimut – uno dei marchi italiani più prestigiosi per le imbarcazioni – e che abbia un valore di 300 mila Euro. Mantenere uno yacht costa fino a 20mila Euro l’anno, se si considera l’ormeggio e la manutenzione; si stima inoltre che una barca del genere consumi normalmente circa 200 litri di carburante all’ora, benchè fonti da Marina di Ragusa hanno riferito alla redazione di “The Shift” che il Primo Ministro utilizzasse il natante come abitazione, lasciandolo ormeggiato.
Perplessità, malignità? Che il nuovo yatch sia un “regalo” ricevuto da qualcuno? C’è chi sostiene che lo stesso proprietario della Compagnia di navigazione turistica maltese, “Captain Morgan”, sia stato l’artefice di un dono tanto costoso.
Qualcuno ricorda lo scorso marzo, quando il Governo maltese ricevette un conto pari a 1,7 milioni di euro – e che la Commissione Europea non avrebbe aiutato a coprire, poiché l’esercizio era illegale – per la “gita prolungata” delle navi “Captain Morgan” per l’accoglienza dei migranti. In tempi di carenza turistica, si dice sull’Isola, una proposta del genere difficilmente non poteva essere presa in considerazione. E probabilmente occorreva anche essere riconoscenti. Ma queste, ripetiamo, sono solo congetture cui non si è in grado di dare certezza.
E nel frattempo il Premier maltese – ormai rientrato in Patria – continua a lodare l’operato del suo Governo in merito alla gestione della pandemia, avendo, a suo dire, raggiunto un equilibrio tra salute ed economia.
“Questa era una situazione senza precedenti, non c’era un manuale su come gestirla”, ha ribadito Abela durante un’intervista. Ma Malta cominciano a non fidarsi.
Nella foto: il Premier maltese Robert Abela
Valentina Contavalle
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