A Belpasso (Catania) Pd e Movimento 5 Stelle si sono incontrati. Ufficialmente per mettere a punto una strategia di “opposizione” all’attuale giunta di destra che in Consiglio comunale può contare su una maggioranza bulgara (la più numerosa della Sicilia) di rappresentanti del movimento Diventerà bellissima del governatore della Sicilia Nello Musumeci. Sostanzialmente per cercare di capire se ci sono le condizioni per un’alleanza futura, sul modello del governo nazionale di Giuseppe Conte. Ma su questo la formazione di Di Maio è categorica: “Nessuno scopo di coalizione futura, solo una semplice collaborazione per il bene della città”.
Un incontro (svoltosi nella sede del Pd) sul quale, a prescindere dalle versioni ufficiali, qualcuno potrebbe intravedere un doppio binario (uno politico e uno amministrativo), anche se il consigliere del M5S al Comune di Belpasso Damiano Caserta, nei giorni scorsi ha precisato che il binario è uno solo: quello delle cose da fare per la comunità belpassese, stop. Il resto – una eventuale alleanza – fa parte delle nostre interpretazioni. Intanto ci si “frequenta” per “conoscersi meglio”, poi chissà…
Il poi, in questo caso, è legato al 2023, anno in cui è previsto l’eventuale matrimonio… pardon le elezioni comunali. Nel frattempo, a livello nazionale, a livello regionale e a livello provinciale, potrebbe succedere di tutto, ma intanto è utile incontrarsi.
Punti “ufficiali” all’ordine del giorno: il project financing (una finanza di progetto gestita dai privati) che l’Amministrazione comunale guidata da Daniele Motta vuole portare avanti a tutti i costi per gestire il cimitero (fonti autorevoli dicono che “si è trovata una unità di intenti per tentare di bloccare questo progetto”) e la problematica del parco San Giuseppe (con annesso campo di pallavolo) da realizzare (secondo la volontà dei proprietari) su un terreno sul quale la compagine amministrativa rischia di perdere il diritto di prelazione, con la beffa di un possibile risarcimento nei confronti della ditta appaltante di 5mila Euro e il rischio che “tutto ciò possa far cadere il progetto nel nulla”, secondo quanto è emerso nel corso del dibattito.
Presenti alla riunione: per il Pd, il direttivo locale al completo composto da Giuseppe Lucio Piana (segretario di sezione), Saro Spina (presidente), Franco Drago e Francesco Asero (componenti del direttivo provinciale), Giovanni Spina, Vincenzo Caserta, Turi Pellegrino ed Enrico Gangemi. Per il M5S Damiano Caserta, Antonino Recupero, Turi Belfiore e Roberto Bannò.
Un vertice – secondo la scaletta – che doveva essere preceduto da una discussione tutta “interna” al Pd sul caso Villari (il segretario provinciale del Partito democratico, ultimamente alle prese con problemi giudiziari abbastanza seri) con relativa presa di posizione della sezione belpassese, che il direttivo locale dei Dem ha preferito rinviare, in attesa di un pronunciamento del “provinciale” (di cui lo stesso Villari è al vertice), che dovrebbe riunirsi in questi giorni.
In pratica il Pd di Belpasso, su Villari, decide di non decidere. Ma intanto (anche questo fa parte delle nostre interpretazioni) annuncia un pre-vertice sull’argomento. Perché? Per cercare di attenuare la diffidenza del Movimento 5 Stelle, soprattutto sulla questione morale (problema con il quale il Partito democratico catanese è alle prese)? Per evitare gli “imbarazzi” di diversi componenti del Pd locale legati all’attuale segretario provinciale, al quale nei giorni scorsi – malgrado una pesante condanna della Corte dei Conti per la mala gestio del bilancio del Comune di Catania –non hanno chiesto né le dimissioni, né un’auto sospensione temporanea, anzi qualcuno addirittura ha apprezzato le dichiarazioni di Villari (“Non mi dimetto dalla carica di segretario provinciale”)? Fare “melina” su un punto così scottante può servire a prendere tempo, a piazzare su un binario morto una questione delicata come questa, e nel frattempo a trovare un’intesa col partito di Di Maio sull’opposizione da fare all’Amministrazione comunale? Interpretazioni e domande che verranno chiarite col tempo.
Luciano Mirone
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