Il Comune di Catania parla di “nuovo inizio”. Il movimento Catania Bene Comune dell’ennesimo scempio perpetrato ai danni della città. Due visioni si stanno misurando in questi giorni nel capoluogo etneo sul modo di intendere lo sviluppo. Da un lato la maggioranza di centrodestra presente in Consiglio comunale che ieri sera ha approvato definitivamente il progetto della Cittadella giudiziaria a un passo dal mare, al posto del Palazzo delle Poste di viale Africa demolito da poco; dall’altro i movimenti della Società civile e il Movimento Cinque Stelle che si oppongono a questa “ennesima colata di cemento” al cui posto avrebbero voluto un parco che si affaccia sul mare.
Due culture a confronto evidenziate dai rispettivi comunicati stampa che pubblichiamo.
Quello che segue è quello del Comune, poi quello di Catania Bene Comune:
“Il Consiglio comunale presieduto da Giuseppe Castiglione nella seduta di ieri sera, con 17 voti favorevoli, 2 astenuti e 5 contrari, in seconda convocazione, ha dato il via libera al progetto di fattibilità tecnico-economica “Nuovi Uffici Giudiziari della Città di Catania”, da realizzare in viale Africa, aggiudicato nelle scorse settimane dall’assessorato regionale per le Infrastrutture e la Mobilità in base alla convenzione del 20 novembre 2016 tra Ministero della Giustizia, Regione Siciliana, Agenzia Demanio e Comune di Catania.
In aula è stato l’assessore all’urbanistica Enrico Trantino a illustrare la valenza strategica del progetto di concentrare in un’unica sede tutti gli uffici giudiziari, a eccezione della sezione penale che rimarrà nella storica sede di piazza Verga, eliminando la dispersione in tanti plessi nella Città, che causano difficoltà agli addetti e agli utenti della giustizia, oltre a pesanti oneri economici derivanti dai fitti passivi. La zona in cui sorgerà il manufatto, è stato spiegato, oltre essere nodo strategico della mobilità intermodale pubblica (metropolitana, ferrovia e bus) si inserisce in un contesto di valorizzazione del viale Africa, con ampie possibilità di godere di spazi pubblici a verde limitrofi alla barriera dei binari e al mare, anche nella prospettiva del riordino del waterfront.
Il passaggio consiliare è scaturito dall’invito al Comune di Catania, del 3 agosto scorso, del Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana a esprimere parere, entro 45 giorni, per dare seguito ai contenuti della Conferenza di Servizi del 16 dicembre del 2019, relativa alla disciplina urbanistica. In quella sede fu la stessa amministrazione comunale a sollecitare la valutazione, di competenza del consiglio comunale, del progetto di utilità di pubblico interesse nazionale e regionale, al fine di superare la difformità dell’opera rispetto al vigente PRG, seppure l’edificio da realizzare trovi perfetta collocazione sul terreno di sedime di viale Africa su cui già insisteva il fabbricato “Poste-Ferrovie”.
A conclusione del dibattito alcuni emendamenti sono stati presentati finalizzati a vincolare l’utilizzo pubblico degli spazi della cittadella giudiziaria a cominciare dal grande parcheggio sotterraneo, di aree contigue alla strutture e inserimento di ulteriori zone a verde alberate. Tutte le proposte sono state fatte proprie dall’Amministrazione Comunale per volere dell’assessore Trantino e inserite nella delibera che poi è stata votata a maggioranza dal consiglio comunale.
Per la votazione dell’atto deliberativo, soddisfazione è stata espressa dal presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione che ha evidenziato “il senso di responsabilità dell’aula che ha adottato l’atto evitando l’arrivo di un commissario ad acta che avrebbe espropriato il Senato cittadino dalle sue prerogative”. “Con il parere favorevole della Commissione Urbanistica del Comune di Catania che ho l’onore di presiedere -ha scritto in una nota Manfredi Zammataro- e la successiva approvazione da parte del Consiglio Comunale della delibera relativa alla costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia di viale Africa a Catania si da il via alla realizzazione di un’opera pubblica di fondamentale importanza che, oltre a riqualificare e a rigenerare una intera area della nostra Città, servirà a dare risposte concrete, attese da anni, ai tanti operatori del diritto”.
Anche l’assessore Enrico Trantino ha diffuso una nota e spiegato: “L’approvazione del progetto della nuova cittadella giudiziaria segna un momento di svolta della nostra città. In primo luogo pone le premesse per garantire efficienza all’amministrazione della giustizia, attribuendole spazi idonei e risolvere le annose criticità manifestatesi in piazza Verga. L’attrattività di un territorio dipende anche dalla capacità di definizione del contenzioso. Chi vuole investire difficilmente lo farà in una realtà in cui i tempi di decisione di una causa sono superiori alla media nazionale. E a Catania -ha proseguito Trantino- questo è dipeso soprattutto dalla inadeguatezza strutturale del palazzo di Piazza Verga che ha reso sempre più complicato il lavoro di magistrati, avvocati e personale giudiziario. Sotto un profilo urbanistico diventa l’inizio di un nuovo corso di rigenerazione del tessuto urbano. Il progetto risultato vincitore diventerà cerniera tra il mare e la città, qualificando l’area e dando origine a un nuovo sviluppo architettonico che, partendo da viale Africa, coinvolgerà Corso Martiri, il vecchio San Berillo, la Civita e tutto il centro storico. Talvolta sembra che Catania faccia di tutto per non cambiare, cercando pretesti per polemiche più che condivisione costruttiva. Quest’amministrazione comunale intende invertire la tendenza. E viale Africa assume un valore simbolico, auspicando che sia un nuovo inizio”.
QUESTO IL COMUNICATO DI CATANIA BENE COMUNE:
Uffici giudiziari. Consiglio Comunale ratifica lo scempio. Adesso azioni legali e coinvolgimento della popolazione. Non permetteremo altro cemento sulla costa. Il voto del Consiglio Comunale di Catania a favore della costruzione degli uffici giudiziari in viale Africa, nell’area dell’ex palazzo delle poste demolito, in un’area di alto valore naturalistico di fronte al mare, è un inaccettabile schiaffo alla città e ai suoi cittadini.
La Giunta Pogliese-Bonaccorsi si è assunta la gravissima responsabilità di confermare e sostenere la scelta compiuta nel 2016 dalla precedente amministrazione di concedere il water front di viale Africa per una nuova cementificazione. Una continuità che fa emergere, per l’ennesima volta, l’esistenza di un trasversale e potente partito degli affari che comanda Catania a prescindere dal colore politico.
L’unica giustificazione alla costruzione di nuovi uffici giudiziari proprio in quel luogo, sostiene l’amministrazione, è la mancanza di locali per il funzionamento della giustizia e l’urgenza di realizzarne di nuovi. Fingono di non sapere i vertici dell’amministrazione, che proprio la cieca e ottusa ostinazione nel mantenere il progetto in viale Africa, allungherà all’infinito i tempi di realizzazione di nuovi uffici. Il progetto è infatti già oggetto di diffide, esposti e ricorsi, che alla luce della votazione del Consiglio Comunale, aumenteranno nelle prossime settimane. L’area infatti deve essere oggetto di valutazione ambientale, continuano ad esistere i problemi di regolarità urbanistica, permangono le opacità sull’appalto dei lavori. Sarebbe paradossale e grottesco che proprio gli uffici giudiziari della città siano costruiti attraverso un iter sul quale si addensano così inquietanti nubi, attraverso scelte di natura urbanistica platealmente ostili alla città e a un suo sviluppo ecosostenibile.
La più sensata e veloce soluzione per avere degli efficienti uffici giudiziari pubblici a Catania è ancora quella di utilizzare i tanti immobili dismessi di Comune e Regione, a consumo del suolo zero e senza altro cemento. Una soluzione che sembra accantonata solo per irragionevoli capricci corporativi.
In viale Africa, di fronte al mare, i catanesi hanno il diritto di avere un parco, non uffici. È giunto il momento che il Ministro della Giustizia prenda posizione e blocchi il progetto. Catania Bene Comune valuterà nei prossimi giorni, insieme ad associazioni, movimenti, soggetti politici, la possibilità di ricorrere agli strumenti di partecipazione previsti dallo Statuto Comunale per cancellare democraticamente la Delibera approvata ieri dal Consiglio Comunale e così bloccare definitivamente un assurdo progetto.
Redazione
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