“Le quattro aree individuate in Sicilia per il deposito delle scorie radioattive presentano caratteristiche fisiche, geomorfologiche, sismiche, culturali, infrastrutturali, ambientali e naturalistiche che risultano essere incompatibili con le finalità proposte”. È quanto si legge nella delibera approvata dal governo Musumeci che reputa “assolutamente non idonei” i quattro siti di Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana, Castellana Sicula e Butera, individuati dal Cnapi in Sicilia.
La linea del governo regionale è stata ribadita stamani dall’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro, durante un’audizione in commissione Territorio dell’Assemblea siciliana. Il governo siciliano – si legge sull’Ansa – ha creato un gruppo di lavoro, presieduto da Cordaro, che si occuperà di redigere le osservazioni da presentare, entro 60 giorni, al governo nazionale. Venerdì prossimo è prevista la prima riunione. Del gruppo fanno parte il prof. Aurelio Angelini, la presidente della commissione Ambiente dell’Ars Giusy Savarino, i sindaci dei cinque comuni dove ricadono le 4 aree, e quattro accademici indicati dalle Università siciliane.
Sulla questione è intervenuto oggi l’assessore regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà: “Il paesaggio è un elemento determinante della nostra identità, al punto che già nella stessa denominazione giuridica alcuni Parchi riportano la definizione di Parco archeologico e paesaggistico. È impensabile, pertanto, che possano sorgere depositi di stoccaggio di rifiuti radioattivi nei territori di Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana, Castellana Sicula e Butera, dove si trovano siti di altissima valenza storico-culturale, meta di numerosi visitatori che, proprio in quei luoghi, hanno occasione di apprezzare la bellezza della nostra Isola”.
L”assessore lo ha sostenuto nel corso dell’incontro sui siti siciliani individuati dal governo centrale come possibili destinazioni per depositi di scorie nucleari. Alla riunione hanno preso parte il dirigente generale del dipartimento Sergio Alessandro, i responsabili delle soprintendenze di Palermo, Trapani e Caltanissetta e la direzione dei Parchi archeologici di Segesta e Gela. Si è deciso che, entro trenta giorni, i pareri di soprintendenze e Parchi archeologici saranno messi nero su bianco in apposite relazioni tecniche che verranno trasmesse al Comitato tecnico istituito dal governo Musumeci presso l’assessorato dell’Ambiente, incaricato di predisporre il memoriale con i rilievi e le osservazioni da inviare a Roma.
Nella foto: il tempio di Segesta, poco distante da uno dei quattro siti siciliani indicati come luogo di deposito di scorie radioattive
Angelo Conti
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