La soddisfazione con la quale il Gruppo Fratres di Belpasso aveva chiuso il 2020 – caratterizzato dalla ripresa dell’attività con 160 sacche di sangue raccolte, 10 donazioni di plasma al Centro trasfusionale dell’ospedale Garibaldi, 55 idoneità alla donazione – alimentata dalle 20 sacche raccolte lo scorso 31 gennaio, ha dovuto stamattina fare i conti con lo spettacolo che le foto di questo post rendono in maniera parziale.
L’autoemoteca, ospitata nel parcheggio comunale sul retro del Palazzo municipale, vittima del dinamismo di chi attraverso la trasgressione cerca di ricavare l’adrenalina necessaria a superare la noia del far niente, è stata rinvenuta in uno stato pietoso, con vetri frantumati, interni a soqquadro, gomme bucate, rivestimenti di luci e fari rotti che l’hanno resa praticamente inutilizzabile.
Sicuramente un duro colpo, non solo per la Fratres, ma anche per Belpasso, che all’immagine di città generosa e solidale vede accostata un’altra immagine, purtroppo indicativa di una contraddizione che non può essere trascurata e che merita attenta riflessione.
Una cosa è certa: alla delusione non può seguire la rassegnazione. Dunque, si ripareranno i danni e il Gruppo, attivo sin dal 1976, continuerà a raccogliere il sangue con l’obiettivo di incrementare le 160 donazioni in 8 mesi del 2020. Ovviamente dopo avere sporto regolare denuncia all’autorità competente.
Nello stesso tempo proseguirà la campagna di promozione della solidarietà, attraverso la sensibilizzazione e l’invito a diventare donatori all’insegna del “Dona sangue, dona la speranza”. E chissà che fra coloro che risponderanno “presente!” non possa trovare posto qualcuno degli anonimi protagonisti di questo gesto vandalico! Sarebbe bellissimo: troverebbe il modo di superare la noia e scoprirebbe il piacere di sentirsi utili agli altri.
Vito Sapienza
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