L’attuale convulsa crisi politica impone alcune riflessioni e sguardo critico. Su aspetti sconcertanti di come si sta evolvendo e dell’approdo finale ormai scontato. La questione dirimente non sono le indubbie e alte competenze di Draghi, quanto la situazione e l’atteggiamento assunto dai partiti presenti in Parlamento.
Una corsa sul carro del nuovo governo, un affannarsi ad apparire ognuno più governativo dell’altro. Questa grande ammucchiata in cui si troveranno insieme tutto e il contrario di tutto, praticamente tutti i partiti o quasi dalla fu sinistra radicale – sempre meno sinistra, sempre meno radicale e sempre più spenta come una candela – di fatto cancella uno dei più importanti capisaldi della democrazia e lo stesso concetto di politica.
Praticamente non esisterà più una dialettica democratica, non avremo più il confronto politico tra una maggioranza ed una opposizione. I partiti presenti in Parlamento, pur di rimanere (o tornare) al governo, si consegnano ad un tecnico terzo e cancellano idee, visioni, posizioni.
E’ la sconfitta della politica partecipata, è la sconfitta della democrazia, è l’ultima parabola del Palazzo e dei politicanti di mestiere, e la sconfitta dei cittadini.
In questo quadro c’è un bisogno vitale di chiarezza e coerenza, di non interpretare la politica solo come potere per il potere ma nella sua essenza che sembra perduta. E merita considerazione e apprezzamento la posizione assunta da Alessandro Di Battista (che, per quanto extra parlamentare, resta uno degli esponenti più in vista e seguiti della galassia 5 Stelle) e da alcuni parlamentari di coerenza rispetto alle, ormai lontane e remote, origini del Movimento 5 Stelle e di coloro che hanno rifiutato di partecipare ad un’ammucchiata totale in dispregio degli interessi e dei diritti dei cittadini.
La politica politicante è sempre più lontana dai cittadini mentre i cittadini soffrono. E’ giunta l’ora di alzare la testa e ribellarsi contro il sistema dei Partiti che ha fagocitato tutto e tutti, perfino chi alle ultime elezioni diceva di presentarsi agli elettori contro il Sistema.
Antonio Ingroia
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