Secondo voi perché il Bologna è in serie A e il Messina in serie D? Questioni economiche o questioni di civiltà? Lasciamo perdere le analisi sociologiche, l’arretratezza del calcio siciliano, l’incompetenza quasi comica di molti dirigenti dell’Isola, la grossolanità da far paura di altri (senza volere generalizzare), la cronica carenza di strutture sportive, e andiamo al sodo: secondo voi se il Bologna decide di dare fiducia all’allenatore Mihajlovic anche nel periodo in cui questi è in ospedale a causa della leucemia, e il Messina di esonerare il tecnico Pino Rigoli mentre lotta contro il Covid (è stato anche in rianimazione, alle prese con una polmonite interstiziale bilaterale, ma adesso fortunatamente sta meglio), il problema è economico o di civiltà?
Lasciamo perdere anche il fatto che il Messina (con Rigoli in ospedale) si trovi nei primi posti in classifica e che il Bologna di Mihajlovic (quando costui era ricoverato) si sia fatto onore nella massima serie dandogli il tempo di tornare in panchina, e guardiamo la differenza di stile, di correttezza e di concretezza fra le due società.
Di concretezza, certo, perché la fiducia nei confronti di un tecnico può essere legata alla mancanza di risultati, non ai problemi di salute. Lo hanno dimostrato i giocatori delle rispettive squadre che – con i loro allenatori ricoverati – hanno moltiplicato le forze e hanno giocato e vinto per loro, perché loro, i Mister, fino a quando c’è armonia fra squadra e tecnico, sono il punto di riferimento degli undici uomini in campo e della panchina, dei massaggiatori e dei magazzinieri, dei giocatori delle giovanili e dei raccattapalle.
Leggere il comunicato del Messina è illuminante per comprendere tante cose. Le prime due righe sono un programma: “Come in ogni rapporto lavorativo, anche la separazione da mister Pino Rigoli è stata fondata sul rispetto dell’uomo prima e del professionista successivamente”. E si vede!
Le altre sei si barcamenano fra il melodrammatico e il “rispetto della privacy”: “L’ultimo periodo, che ha visto l’ex tecnico dei giallorossi combattere una dura battaglia contro il COVID-19, ha visto il club fortemente vicino al proprio trainer, mettendo a disposizione ogni competenza sanitaria interna ed esterna allo staff medico, al fine di ritrovare in gruppo il tecnico raccuiese. Nell’assoluto rispetto della privacy, non abbiamo mai divulgato notizie in merito alle condizioni del sig. Pino Rigoli, ma ci ritroviamo a dover dare maggiori dettagli visto che la Società è stata accusata di aver esonerato un allenatore che lottava contro il Covid“. E quali sono questi dettagli?
Le rimanenti righe sono un concentrato di aria fritta e di ipocrisia: “Da domenica a mercoledì mister Pino Rigoli ha presenziato in video-call a 3 riunioni con alcuni dirigenti del FC Messina, tra cui il Presidente Rocco Arena, dimostrando un stato di salute assolutamente migliorato rispetto al passato, potendo intervenire con assoluta serenità ai dibattiti tra le parti. È stato infatti comunicato allo stesso Rigoli l’esonero. Rinnoviamo all’ex tecnico del FC Messina i migliori auguri per una completa e pronta guarigione, con la speranza di rivederlo presto sul terreno di gioco”.
Tutto qui. Neanche una parola sui motivi che hanno portato all’esonero. Tutto ridotto alla solita retorica dei ringraziamenti e degli auguri, come se si trattasse di un ordinario esonero dovuto a una crisi da risultati. Che tristezza! Non si offendano i messinesi se diciamo che si ritrovano con una società che non meritano. Per quanto ci riguarda – noi, da veri siciliani – tifiamo per il Bologna. E pure per Rigoli, ovviamente.
Nella foto: l’ex allenatore del F.C. Messina, Pino Rigoli
Luciano Mirone
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