Col suo giornale, “La tecnica della scuola”, ha rivoluzionato il modo di fare informazione nell’ambito della pubblica istruzione. Un giornale nuovo, moderno, pieno di qualsiasi notizia sul mondo degli insegnanti, dai concorsi alle graduatorie: notizie prima frammentate, spezzettate, difficili da trovare, grazie alla “Tecnica della scuola” sono state assemblate in un unico contenitore e offerte in modo semplice e comprensibile a migliaia di operatori scolastici sparsi sul territorio nazionale.
Venero Girgenti – che di quella testata è stato il fondatore, l’editore e il direttore per tanti decenni – oggi avrebbe compiuto 100 anni. Ecco perché Belpasso (Catania), dove lui è nato il 21 maggio 1921, ne ricorda la figura, “orgogliosa”, come dice il sindaco Daniele Motta, “di avergli dato i natali”.
“Girgenti, innamorato della scrittura, della comunicazione e del teatro – si legge nel comunicato dell’amministrazione comunale -, è stato in grado di creare dal nulla, nel profondo Sud, nella più totale indifferenza, un giornale dedicato interamente alla Scuola. È lui, infatti, l’artefice della Tecnica della Scuola, la testata che ha appena compiuto 72 anni e che continua a rimanere un saldo punto di riferimento nazionale per i docenti e per chi oggi opera nella formazione scolastica”.
Anche se il fondatore del giornale è morto a Catania l’8 agosto 1998, le figlie ne hanno continuato l’opera. Un’opera riconosciuta un anno dopo, in occasione del 50esimo anniversario della Tecnica della Scuola, quando a Venero Girgenti viene assegnata dal Ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, la medaglia d’oro di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte. A riceverla, la moglie Maria Sardella, che lo ha sempre coadiuvato, e le figlie Daniela e Gabriella.
“Ed è proprio a Daniela e Gabriella – dice il sindaco – che rivolgiamo il nostro abbraccio in questo importante anniversario, augurando a loro e alla rivista sempre nuovi successi”.
Girgenti va anche ricordato per la preziosa ed instancabile opera culturale portata avanti attraverso lo studio del teatro siciliano, soprattutto su Nino Martoglio, su Antonino Russo Giusti, su Angelo Musco, su Giovanni Grasso. “Ore e ore trascorse all’Archivio di Stato o nelle biblioteche a studiare le loro storie – disse una volta Girgenti a chi scrive – , il loro modo di fare teatro, il loro rapporto con Belpasso, con Catania e con i palcoscenici nazionali e internazionali”.
Fu proprio Belpasso, la Belpasso degli anni Venti e Trenta, assieme a Catania, il “centro” degli interessi culturali coltivati da Girgenti per la terza pagina del quotidiano “La Sicilia”, che frequentemente pubblicava il suoi bellissimi articoli. Pagine ricche di storie, di poesia, di colori, e soprattutto di personaggi di quelle epoche come “Lucittedda”, il barbiere del quartiere Purgatorio, come “Peppi ‘i Mappassu”, come i “poeti della strada”.
Un intellettuale cui Belpasso deve molto.
Luciano Mirone
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