L’accusa formale dei Carabinieri della Stazione di Grammichele (Catania) è “truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni della propria presenza in servizio ed interruzione di pubblico servizio”. Ma in questo caso il Codice spiega poco, perché lo sfondo in cui operava una delle donne denunciate (non sappiamo quale fra la 50enne, la 56enne o la 64enne) è abbastanza boccaccesco per essere inquadrato nel contesto in cui operano i classici “furbetti del cartellino”. E non sappiamo neppure se la denuncia di un uomo di 64 anni abbia a che fare (ed eventualmente con chi) con la vicenda pruriginosa di cui sopra.
Quel che è certo è che una delle tre protagoniste, si assentava dal posto di lavoro (il Comune, secondo quanto scrivono i Carabinieri) per incontrare l’amante, per giunta nei dintorni dell’ufficio, tanto per stare lontani da “occhi indiscreti”: tempi contingentati, si capisce, soprattutto quando il dovere chiama (in tutti i sensi).
Ma in questa galleria dei “furbetti del cartellino” non c’è solo la donna intenta a fare – come si dice in Sicilia – “un viaggio e due servizi”, ma un discreto campionario di esempi di abnegazione all’italiana nei confronti del lavoro e di totale strafottenza verso chi un lavoro neanche ce l’ha: c’è la signora che si fa la spesa mentre risulta in ufficio, e la collega che sta fuori più del dovuto per il piacere di prendere un caffè al bar e anche un po’ d’aria, che in tempi di Covid fa pure bene.
Ecco cosa scrivono i Carabinieri sulla vicenda.
“L’attività investigativa, adesso conclusasi con l’avviso agli interessati della conclusione delle indagini, aveva preso spunto dalle “confidenze” raccolte dai militari in merito a presunti episodi di assenteismo all’interno degli uffici comunali del comune calatino.
In particolare, svolta una preliminare attività ricognitiva i militari si sono avvalsi del supporto degli impianti di videosorveglianza, attuando un’intensa attività di pedinamento che gli hanno consentito di verificare le condotte “atipiche” degli impiegati già individuati.
Due donne, in particolare, giustificando “per servizio” l’uscita dalla propria sede lavorativa erano invece solite, a bordo dell’autovettura di una delle due, preoccuparsi della quotidiana spesa alimentare, ovvero dilungarsi in lunghi caffè con annessa appassionata conversazione o anche quel dipendente che, ancora con la propria macchina, abbandonava l’ufficio per recarsi a casa.
Certamente, però, le “divagazioni” lavorative con le finalità più originali sono sicuramente ad appannaggio di una delle impiegate indagate che, con regolare cadenza, abbandonava la propria sede di servizio per incontrare l’amante.
I due, senza preoccuparsi oltremodo di essere colti in flagranza dai rispettivi coniugi, erano soliti incontrarsi nei pressi della sede dell’ufficio comunale della donna e, quindi, allontanarsi a bordo dell’autovettura dell’uomo”.
Nella foto: i momenti di assenteismo dal posto di lavoro delle persone denunciate dai Carabinieri di Grammichele (Catania)
Barbara Contrafatto
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