Sul disastro ambientale alla diga Sciaguana di Agira (Enna), dopo la Regione Sicilia, anche la Prefettura di Enna apre un’indagine. La decisione arriva dopo la denuncia presentata dal WWF Sicilia Centrale (e ripresa prontamente da questo giornale, tra i primi a dare la notizia) sullo svuotamento inopinato dell’invaso che ha causato la morte di migliaia di pesci e di varie specie di fauna lacustre.
“Nella giornata mondiale della biodiversità – scrive il WWF – il ‘caso del lago scomparso’ alla ribalta nazionale”, al punto che ne parlano il Tg1 e il Tg5″. Ma sui motivi dello svaso della diga, “il silenzio è assordante”, denuncia l’associazione ambientalista. “Perché tanto mistero”, incalza.
Nella nota diffusa oggi dal WWf, fra l’altro, si legge: dopo il “procedimento per verificare le responsabilità dello svuotamento dell’invaso della diga di Agira, annunciato ieri dall’Assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e la contemporanea indagine da parte degli uffici del Dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti diretto dall’ing. Calogero Foti, adesso anche il Prefetto di Enna, dott.ssa Matilde Pirrera, ha aperto un’indagine amministrativa circa lo svuotamento dell’invaso della Diga Sciaguana”.
Il WWF Sicilia Centrale, nei giorni scorsi aveva inviato un articolato esposto a varie autorità locali e regionali per denunciare “il disastro ecologico derivante dal nefasto prosciugamento della Sciaguana, che ospitava una diversificata ed abbondante fauna ittica – carpa, carassio, persico, trota, luccio, tinca, ecc. – nonché anfibi e numerosi uccelli acquatici di specie migratorie, protette anche a livello comunitario ed internazionale”.
“Il Prefetto di Enna – si legge nel comunicato – ha inviato una nota all’Amministrazione regionale (Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti e Dipartimento ambiente), all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) di Enna ed al Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale di Catania, rilevando come lo svuotamento dell’invaso della diga di Agira ‘avrebbe comportato un’evidente alterazione dell’equilibrio ambientale, tale da mettere in discussione la stessa sopravvivenza della fauna ittica”.
“Per questo la rappresentante territoriale del Governo – anche sulla scorta delle condivisibili sollecitazioni giunte dalle associazioni operanti a tutela dell’ambiente – ha chiesto a tali Enti ed Autorità di ‘dettagliare le ragioni che hanno determinato questo evento tanto grave, quanto eccezionale”.
“Nell’occasione – dice il WWF – il Prefetto ha sollevato anche una questione sulla sicurezza della diga Sciaguana, ricordando che per tale invaso non sono state ancora determinate le ‘portate scaricate (il cosiddetto rischio idraulico a valle), con valori di portata da validare/individuare” indispensabili per approvare il PEE (Piano di Emergenza Esterna) di Protezione civile da parte della Prefettura stessa”.
“Nella nota prefettizia – recita la nota – si fa riferimento all’incontro regionale urgente programmato per il prossimo lunedì 24 maggio in cui è stato convocato, tra gli altri, il responsabile della diga di Agira”.
A tal riguardo, il Prefetto Pirrera ha chiesto notizie “degli esiti per ogni opportuna valutazione al riguardo, con l’invito ad individuare ogni possibile azione preventiva diretta ad escludere il ripetersi di siffatti eventi”.
“Siamo estremamente soddisfatti per le dichiarazioni dell’Assessore regionale Baglieri ed il suo interessamento sullo svaso della diga Sciaguana – dichiara Ennio Bonfanti, presidente di WWF Sicilia Centrale -: siamo fiduciosi che, grazie alla sua azione, si possano accertare cause e responsabilità di questo disastro ambientale ai danni di un prezioso bene dell’umanità, qual è l’acqua”.
“Per quanto riguarda il determinato, puntuale ed autorevole recente intervento del Prefetto Pirrera, WWF Sicilia Centrale plaude alle importanti e lungimiranti parole contenute nella sua nota, fidando che saprà ben operare al fine di garantire trasparenza e buon andamento nella gestione della diga Sciaguana e di tutti gli altri impianti, affinché eventi così gravi e nefasti non abbiano più a verificarsi”.
Malgrado l’indagine del Governo ragionale, del Prefetto e l’interessamento dei media nazionali, il WWF rileva un “assordante silenzio sui motivi dello svaso della diga”.
“E’ trascorsa quasi una settimana – conclude l’associazione – da quando è stato pubblicamente denunciato lo svuotamento totale del bacino, ma ancora nessuno degli Enti competenti ha detto una sola parola sulla causa e le modalità del disastroso prosciugamento”. Quindi di nuovo la domanda: “Perché tanto mistero?”.
Luciano Mirone
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