Manuel Delia, giornalista ed attivista di Malta lascerà la sua Isola, dopo aver ricevuto una serie di minacce da persone legate, secondo lui e secondo buona parte dell’opinione pubblica, all’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre del 2017.
“Vado via per un po’ – dice -, voglio tornare il prima possibile. Questa è casa mia e dove si trova la mia famiglia. Temo che l’idea di un’elezione imminente possa portare qualcuno ad agire di propria iniziativa e ferire me o la mia famiglia”, ha dichiarato Delia durante un’intervista al quotidiano locale Lovin Malta.
Già da diverso tempo, il blogger maltese riceveva strani sms al suo numero privato da numeri anonimi – uno riconosciuto come uno statunitense, precisamente con prefisso di Miami – contenenti minacce dirette a lui personalmente. Sembra che negli ultimi giorni arrivassero persino continue telefonate da numeri anonimi nel cuore della notte.
Tutti atti intimidatori iniziati circa un mese fa, nello stesso periodo in cui è stato hackerato il suo Blog e in cui circolavano mail a suo nome – dal contenuto dubbio, probabilmente nel tentativo di screditarlo-, indirizzate alle redazioni giornalistiche locali. Dal Web s’è poi passati alle minacce fisiche vere e proprie, quando nei giorni successivi al caso delle mail falsificate, Delia è stato intimidito da individui legati alla malavita maltese.
Il Centro Europeo per la libertà di stampa e dei media s’è prodigato nell’offrigli un “soggiorno sicuro” all’estero, almeno fino a quando le cose non saranno più sicure per lui, che ha subito espresso quanto lo spaventi lo “stato di impunità” a Malta. Delia, secondo quanto ha dichiarato lui stesso, intraprenderà un programma temporaneo di 6 mesi in una città europea, dove potrà continuare a fare il suo lavoro.
C’è tuttavia chi non si è mostrato poi così indulgente. Ed i commenti sprezzanti sul web nei confronti del giornalista, sono solo la “punta dell’iceberg”.
Secondo il quotidiano maltese The Shift news, una parte dell’opinione pubblica “si interroga sull’improvvisa partenza di Manuel Delia e su quanto possa essere controproducente tutto questo, proprio nei giorni in cui ricorre l’anniversario della morte di Daphne Caruana Galizia”, accusandolo persino di “annullare le opportunità fornitegli per fare il suo lavoro da giornalista”.
Indipendentemente dai fatti personali, sembra non gli si voglia perdonare proprio questa “fuga”, in momento così delicato per il Paese. Ed il tutto annunciandolo ai quotidiani maltesi.
“Qualsiasi giornalista che ha affrontato una seria minaccia sa che non annunci la tua partenza. E se è una minaccia seria, di certo non lasci indietro la tua famiglia […]” scrive The Shift news. “Come giornalisti investigativi che denunciano illeciti ovunque si verifichino, siamo spesso bersaglio di minacce, insulti, bugie e diffamazione. Questi vengono affrontati mentre accadono e continuiamo il nostro lavoro al meglio delle nostre capacità, imperterriti dall’assalto quotidiano. Quando e se tali minacce diventano abbastanza gravi da richiedere un’azione, la prendiamo”.
Una cosa comunque Malta sembra riconoscerla: gli sforzi di Delia nella causa di Caruana Galizia sono stati davvero preziosi. Ora la causa più importante da difendere e per cui combattere riguarda certamente la libertà di stampa e la tutela dei giornalisti investigativi. Tutto questo per evitare che la storia, con tragici epiloghi, possa ripetersi ancora una volta.
Valentina Contavalle
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