La giornalista Mary Sottile sarà la candidata di pezzi consistenti del centrodestra e del centrosinistra di Paternò (Catania) che, in rottura con le loro rispettive coalizioni, parteciperanno alle elezioni amministrative del 2022 senza simboli di partito? La notizia – che apprendiamo da diverse fonti – è più di un’ipotesi e sta circolando soprattutto negli ambienti politici della città. In ogni caso non c’è ancora nulla di ufficiale, anche perchè la stessa giornalista deve sciogliere la riserva, ma il percorso, secondo le stesse fonti, è già avviato e, se avrà un esito positivo, potrebbe rivoluzionare gli schemi della politica in città, in provincia e nell’intera regione: basti pensare che Paternò – con 50mila abitanti – è il centro più grande del catanese, e potrebbe rappresentare un interessante laboratorio di sperimentazione politica, poiché la destra di Diventerà bellissima del governatore siciliano Nello Musumeci (“fascista” per sua stessa ammissione) convergerà con una sinistra composta da alcuni militanti dell’ex partito comunista, poi partito democratico della sinistra, oggi partito democratico, ma al tempo stesso da tanta rappresentanza della Società civile operante nel campo del volontariato, di cui la stessa Sottile – “garante della lista”, come è stato sottolineato – fa parte.
Nella sua città, Mary Sottile è molto nota e stimata per il suo impegno nel quotidiano “La Sicilia” di Catania – di cui dagli anni Novanta è cronista di punta – e nell’emittente televisiva Ciak Telesud, di cui è direttrice. Il suo nome è saltato fuori quest’estate fra una rosa di possibili candidati e sta trovando ampia convergenza sia a destra che a sinistra.
Una persona, fanno notare fonti accreditate, che rappresenta la sintesi di un progetto di “rinnovamento” – alcuni parlano addirittura di ‘giunta di salute pubblica’ – che prevede tre esclusioni clamorose causate da una discriminante.
La discriminante è l’appoggio all’attuale sindaco di centrodestra Nino Naso, ex pupillo del già governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, ma da sempre vicino a Ignazio La Russa, che della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è il vice. Le esclusioni clamorose riguardano proprio i sostenitori dell’attuale maggioranza, ovvero i maggiori partiti politici del centrodestra e del centrosinistra, il pd ufficiale da un lato, la Lega e Fratelli d’Italia dall’altro.
La politica ‘del compromesso’ dell’attuale Amministrazione non è ritenuta adeguata a risolvere i problemi complessi di una città come Paternò. Secondo gli organizzatori del nuovo soggetto politico, ‘ci vuole ben altro’. Che per essere costruito deve partire – in base a quanto ci dicono – innanzitutto dall’esclusione di chi appoggia questa Giunta.
A questo bisogna aggiungere la clamorosa rottura consumata alcuni mesi fa all’interno del pd locale, dove un’ala consistente dei Dem – quella che oggi sostiene il progetto Sottile – ha contestato l’elezione dei nuovi organi direttivi, a cominciare dall’attuale segretario Turi Leonardi, ritenuta “illegittima” e stigmatizzata con una serie di comunicati stampa e di ricorsi (senza alcun esito) presentati ai garanti del partito. Da quel momento, malgrado i tentativi di ricucitura operati soprattutto dal nuovo segretario, si registra una frattura profonda e difficilmente sanabile.
Secondo le indiscrezioni, a sostenere la candidatura di Mary Sottile sono, per il centrodestra, il deputato regionale di Diventerà bellissima Giuseppe Zitelli, il consigliere comunale Anthony Distefano, autorevole giornalista del quotidiano online Livesicilia, e l’ex consigliere comunale Vito Rau. Per il centrosinistra l’ex sindaco Mauro Mangano – ex Rete –, l’avvocato Maria Grazia Pannitteri, l’ex assessore dall’ex giunta Ligresti, Salvatore Maurici – ex pci – e l’ex consigliere di tradizione comunista Giancarlo Ciatto.
Un progetto che, secondo i promotori, vede ‘culture politiche diametralmente opposte, riunite in un progetto comune finalizzato al bene della città’.
Chi sta ancora alla finestra, in attesa di eventi più delineati, è il Movimento 5 Stelle, a livello nazionale alleato col Pd, ma a livello locale, con questi sommovimenti assolutamente inimmaginabili fino a qualche mese fa, del tutto a disagio per una situazione assolutamente inedita.
Se infatti nel nuovo schieramento destra-sinistra-società civile si parla dell’accordo sul nome del candidato sindaco, non sarà facile risolvere alcune contraddizioni che si presentano fin dall’inizio.
A cominciare dal tema dell’abusivismo edilizio in area agricola, dato che il deputato Giuseppe Zitelli è in prima fila nel portare avanti, sia a livello locale che a livello regionale, una causa che a Paternò, come nella vicina Belpasso, da sempre costituisce un serbatoio di voti per il rappresentante di Diventerà bellissima.
Lo dimostra il progetto di legge presentato alcuni anni fa all’Assemblea regionale siciliana dall’ex sindaco di Belpasso, assieme al collega Giovanni Bulla di Adrano – altro centro al altissimo tasso di abusivismo edilizio – per restringere i vincoli edilizi del Parco dell’Etna. Un chiaro messaggio agli abusivi della provincia di Catania, all’Ars c’è chi vi rappresenta.
Ma le contraddizioni non finiscono qui. Quale posizione prenderà il nuovo soggetto politico se Musumeci, in vista delle elezioni regionali dell’anno prossimo, in concomitanza con quelle paternesi, rinsalderà l’alleanza – oggi allentatasi – con Lega e Fratelli d’Italia? Quale posizione prenderà sul tema dell’immigrazione, dei vaccini, della mafia, della questione morale, dell’eterna contrapposizione fascismo-comunismo? Le domande pare che siano state poste, ma ancora non è stata data una risposta.
Luciano Mirone
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