Risposta all’articolo “BRONTE (CT), COME DIFENDERE IL CASTELLO DI NELSON DALLE ESONDAZIONI?”
A seguito dell’articolo in oggetto pubblicato da questo Quotidiano on line, per completezza di informazione e dare una concreta risposta alle richiesta di dibattito, il sindaco di Bronte, Sen. Pino Firrarello, replica: “Il giorno dopo il nubifragio che ha flagellato il territorio, insieme con i tecnici del Comune, ho effettuato diversi sopralluoghi, verificando di persona le condizioni del Castello Nelson. Posso, quindi, tranquillizzare gli ex assessori. Già da settimane la Regione siciliana ha ricevuto una dettagliata relazione che comprende anche la richiesta di realizzare i lavori a tutela dei confini dell’antico maniero a margine dei torrenti”.
“Non è abitudine di questa amministrazione – spiega il primo cittadino – cimentarsi in quello che Di Mulo e Messina definiscono ‘sterili siparietti’. Siamo maggiormente propensi ad utilizzare il tempo per pensare allo sviluppo ed alla crescita economica e sociale di questa Città”.
“E’ stato triste, invece – conclude Firrarello – constatare come durante la precedente amministrazione nessun lavoro al Castello è stato completato, come nei giardini pascolassero le pecore e come gli spogliatoi della piscina fossero stati trasformati in fienili. Purtuttavia, guardando esclusivamente al bene di Bronte, accetto la proposta di dibattito dei 2 ex assessori che inviterò presto in Comune”.
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Questo l’articolo del 13 novembre scorso che riprende la nota inviata a L’Informazione degli assessori Di Mulo e Messina sul Castello Nelson.
E’ necessario aprire un dibattito al più presto su come difendere, mettere in sicurezza e valorizzare il Castello di Nelson dalle esondazioni del torrente Saraceno, che appare sempre più a rischio a causa dei continui cambiamenti climatici.
E’ il pensiero degli ex assessori di Bronte (Catania) Gaetano Messina e Giuseppe Di Mulo, che hanno svolto un sopralluogo nell’antico maniero chiuso da mesi per restauri, “al fine di constatare” i danni causati dall’esondazione del torrente Saraceno.
L’impeto del corso d’acqua – secondo la nota inviata dai due ex assessori – verificatasi alla fine di ottobre, ha portato allo straripamento dello stesso, “mettendo a nudo le opere di difesa fluviale”, a causa dell’”atavico disimpegno nella necessaria azione di pulizia e manutenzione degli alvei e degli argini di torrenti e fiumi, da parte dell’ente amministrativamente preposto, ovvero la Regione siciliana e le varie autorità da essa dirette”.
“Tutto ciò – dicono Messina e Di Mulo – per il momento, non ha creato danni alle fondamenta del Castello”.
Quindi, aggiungono entrambi, “in considerazione dell’amore verso la nostra comunità che da sempre con fatti e non parole abbiamo dimostrato, in un periodo come quello in atto, in cui l’assenza di imminenti competizioni elettorali, non lascia pensare a facili strumentalizzazioni, si suggerisce a chi di dovere di affrontare in concreto, non con slogan, la problematica del castello Nelson, per esempio intervenendo nella sistemazione dei confini a margine dell’alveo del torrente e dei suoi affluenti che costeggiano il perimetro del Castello, di modo che si possano mettere al sicuro anche le fondamenta”.
“A seguito di recenti sterili siparietti” – seguitano i due ex amministratori – fatti “dagli attuali amministratori attraverso la stampa circa l’importanza del Castello Nelson per il comprensorio brontese, come cittadini ed ex amministratori, reputiamo assolutamente indispensabile ed utile un costruttivo dibattito, magari per far convogliare nel giusto alveo le corrette e concrete misure ed opere da prevedere a protezione per la valorizzazione dell’antico maniero”.
Nella foto: il Castello Nelson in territorio di Bronte (Catania)
Redazione
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