Ed è solo l’inizio! Da qui al 2026 Catania risulterà beneficiaria di 1 miliardo di euro dall’Unione Europea, nell’ambito del PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Un primo antipasto da 20 milioni consisteva nei contributi “per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”, varati col DPCM del 21 gennaio 2021. Le città italiane con più di 100.000 abitanti, come la nostra, avrebbero potuto contare su una disponibilità di 20 milioni di euro per progetti da presentare entro il 4 giugno scorso. Catania non ne ha presentato nemmeno uno!

Avrebbe potuto per esempio proporsi con progetti per la manutenzione, il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche; per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, a partire dalla ristrutturazione di quegli immobili destinati allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici o alla promozione delle attività culturali e sportive (v. art. 3 del DPCM).

Il Comune avrebbe potuto dare seguito alle proposte che in tal senso già nel marzo 2021 le associazioni partecipanti al tavolo di confronto sul futuro degli edifici ospedalieri dismessi (ex Santa Marta, ex Vittorio Emanuele, ex Santo Bambino, ma anche altri di proprietà comunale) avevano rivolto all’Amministrazione Comunale segnalando proprio questa preziosa opportunità di finanziamento come l’occasione da cogliere al volo per rifunzionalizzare quei luoghi per attività culturali ed artistiche con finalità sociali, di coesione e di contrasto alle povertà educative, in un’ottica di welfare culturale co-progettato con cittadini e soggetti del Terzo Settore. E invece no, nulla!

Com’è potuto accadere? Siamo molto preoccupati per questo andazzo, poiché se il buongiorno si vede dal mattino, la stagione dei finanziamenti europei, che è ormai arrivata, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione persa per il rilancio della nostra città. Non possiamo più permettercelo!

Il Comune dimostri di sapere spendere il miliardo di euro che riceverà da qui ai prossimi anni e che le parole espresse da uno dei suoi Dirigenti in occasione di un convegno sul nuovo Prg tenutosi lo scorso 19 novembre come riportate su La Sicilia il giorno dopo («Una somma enorme che non sappiamo spendere perché ci mancano le risorse umane per progettare e anche le idee, schiacciati come siamo sui problemi quotidiani». La Sicilia del 20/11/2021, Cronaca di Catania, pag. VI) non sono accettabili. Le risorse umane ci sono, perché sono stati assunti nuovi progettisti, giovani e competenti; la visione e le idee non mancano, perché basterebbe ascoltare la cittadinanza che da tempo non perde occasione per esprimere e condividere visioni, prospettive, progettualità, azioni concrete (è nato persino un Coordinamento di monitoraggio civico). Valorizzatele una buona volta!

Il bando sulla rigenerazione urbana è stata un’occasione persa, ma è ancora, fortunatamente, recuperabile: il Governo ha fornito infatti ulteriori finestre per potere presentare i progetti (art. 1, co. 2 del DPCM). La prossima scadenza sarà giugno 2022. È un termine sufficientemente ampio per potersi attrezzare. Attrezzatevi, convocando tutte quelle associazioni armate di buona volontà e che non vedono l’ora di dare il loro contributo. Se non convocherete, ci autoconvocheremo noi in Piazza Duomo!

Nella foto: Catania, Castello Ursino

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