Malta sospende il suo programma di vendita dei passaporti. Il Governo cede alle pressioni da parte di Bruxelles, sospendendo fino a nuovo avviso il tanto discusso e controverso “programma di vendita della cittadinanza” che, fino ad un paio di giorni fa, prevedeva la vendita di passaporti a Russi e Bielorussi, allo scopo di portare finanziatori sull’isola, dando loro la possibilità di fare investimenti nel Paese più piccolo dell’Unione europea.
Il Paese ha sempre vantato questo sistema di acquisizione di professionisti in svariati settori, che a detta del Governo maltese, hanno portato prestigio e competenze principalmente sull’isola. E soprattutto denaro.
Ma con la Russia che continua a bombardare i civili ucraini, Malta ha dovuto fare un passo indietro. Il Governo Abela ha subito dato una ragione ufficiale su questa improvvisa “inversione di marcia”, attribuendola al fatto che Malta sarebbe impossibilitata a condurre un’adeguata due diligence – il processo di investigazione per analizzare e per determinare l’opportunità di investimenti -, vista l’attuale situazione di guerra, nonostante le iniziali riluttanze dello stesso Premier e del Sottosegretario dell’Ufficio distribuzione passaporti, Alex Muscat.
Da quanto riportato dai quotidiani nazionali, quando pochi giorni fa il candidato Premier nazionalista Bernard Grech chiedeva la sospensione del suddetto “programma”, il Primo Ministro lo ha persino appellato come “razzista”, per aver presumibilmente insinuato che “tutti i russi sono cattivi”.
Secondo l’opinione pubblica, che il Governo maltese si sia improvvisamente fatto degli scrupoli sull’impossibilità di condurre una corretta due diligence, potrebbe essere stata una scusa bella e buona: in passato diversi sospetti riciclatori di denaro, poi confermati tali, hanno sempre superato il controllo una volta arrivati sull’isola. Basterebbe ricordare le numerose inchieste svolte dalla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia.
Notizia di questa mattina: un superyacht di 70 metri appartenente al miliardario russo Maxim Shubarev, presidente del Setl Group, una delle più grandi associazioni finanziarie e industriali della Russia, ha attraccato nel porto della cittadina di Birgu. Nel 2018, Shubarev aveva acquistato un passaporto maltese, per attuare un successivo investimento a Malta.
L’accaduto ha creato stupore e persino rabbia nei cittadini, dato che molti altri paesi dell’UE – come nel caso della Francia – hanno proibito l’attracco di super yacht dell’élite russa, dato che questo fa parte delle sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Insomma, le cattive abitudini sono davvero dure da eliminare.
Malta, allo stato delle cose, si trova in una posizione scomoda ed ambigua. Continuare a giustificare il suo “programma di vendita” avrebbe fomentato, e senza troppa difficoltà, il dubbio di aver sempre portato avanti un sistema illegale che, attraverso i passaporti, ha garantito soprattutto ai finanziatori russi il riciclaggio di denaro. L’Europa è perfettamente consapevole che l’Isola si trovi ancora nella “grey list” dell’organizzazione intergovernativa Financial Action Task Force, proprio con l’accusa “di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo”. L’unica cosa certa è che Malta potrebbe subire improvvisamente un brusco calo di “entrate” di denaro.
Nella foto: panorama di La Valletta, capitale di Malta
Valentina Contavalle
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