Spaccatura all’interno di Forza Italia sulla scelta del prossimo candidato alla presidenza della Regione in vista delle elezioni d’autunno. Ufficialmente il partito vuole il presidente dell’Ars (Assemblea regionale siciliana) Gianfranco Miccichè, pupillo dei fondatori del partito Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
Ma su Miccichè – a leggere i comunicati stampa che ieri sera, dopo il vertice interno del partito, si sono susseguiti nella posta elettronica di questo giornale – non tutti sono d’accordo, specie se si pensa che la candidatura dell’attuale presidente della Giunta regionale Nello Musumeci, viene data per assodata.
Si teme una frattura della coalizione che potrebbe favorire il centrosinistra, qualora questo dovesse marciare unito. Fra diverse dichiarazioni rilasciate dai deputati regionali di Forza Italia, quella di Michele Mancuso, vice capogruppo di Fi all’Ars, sintetizza la situazione che attualmente vive il partito: “Invece di difendere candidature di altri partiti – dice Mancuso – perché non si pensa a sostenere quelli di Forza Italia? Se creare spaccature serve solo a mantenere salda la propria poltrona, allora già che ci sono (il riferimento è ai colleghi in dissenso, ndr.), che vadano a guadagnarsela altrove se ci riescono”.
Nella stessa nota, Mancuso affonda pesantemente i colpi contro gli stessi colleghi di partito: “Oggi la Sicilia – dice – ha bisogno di una classe dirigente priva di obiettivi personali. Magari sarebbe più corretto che i vari Falcone, Zambuto e Armao (assessori della Giunta Musumeci, ndr.) lavorassero per unire piuttosto che distruggere. Ricordo che in fondo, rivestono un ruolo all’interno del Governo regionale anche grazie al gruppo parlamentare di appartenenza”.
Ma per capire le dinamiche che si stanno verificando all’interno di Forza Italia siciliana proponiamo i comunicati dei vari parlamentari dell’Isola, che ieri sera – nel giro di qualche ora – sono giunti in redazione.
La prima ad intervenire (ore 18,19) è stata Bernardette Grasso, coordinatrice del partito in provincia di Messina: “Il confronto nel partito è sempre esistito. Puntiamo però ad un centrodestra unito e pronto alle prossime scadenze elettorali”.
“Forza Italia – dice Grasso – sin dalla sua nascita ha dimostrato di essere un partito aperto al confronto, offrendo a tutti i suoi iscritti la possibilità di esprimere la propria opinione, qualunque essa sia. Questo perché siamo un partito in cui il dialogo è alla base della pianificazione politica. È quello che è successo ieri, durante l’incontro a Palazzo dei Normanni, alla presenza del nostro coordinatore regionale, Gianfranco Micciché, dei tanti amministratori locali, della deputazione locale, nazionale e della senatrice Licia Ronzulli, responsabile nazionale per Forza Italia dei rapporti con gli alleati. Per le prossime scadenze elettorali in Sicilia, sotto la guida del nostro Coordinatore regionale, puntiamo a costruire un centrodestra unito, in cui ognuno faccia la propria parte”. Lo afferma la deputata regionale e coordinatrice di Forza Italia per la provincia di Messina, on. Bernardette Grasso.
È stata poi la volta (18,29) di Daniela Ternullo: “Si al confronto ma Micciché non è in discussione. Con lui il partito è cresciuto in tutti i territori”.
“Non c’è dubbio – afferma la parlamentare – che serve un confronto, ma senza pregiudizi. Un confronto onesto, che metta sul piatto della bilancia l’intero ciclo di questi ultimi anni. Le uscite e i rientri in politica sono sempre esistiti e Forza Italia non è esente da tale meccanismo democratico. Ciò però non sminuisce l’azione incisiva del nostro Commissario regionale, il quale ha svolto egregiamente il duplice ruolo di garante del Parlamento siciliano e di coordinatore del partito in Sicilia. Una gestione che ci ha permesso di ottenere risultati elettorali brillanti e soprattutto in discontinuità con quello che era il trend del partito nell’Isola prima della sua guida. Dunque, procediamo all’insegna del confronto – è giusto che ci sia – purché sia costruttivo, per un centrodestra unito e pronto alle prossime scadenze elettorali”.
Quindi è intervenuto (18,58) il capogruppo del partito Tommaso Calderone: “Siamo un grande partito, che arriverà unito alle prossime elezioni”
“Va bene il dialogo – puntualizza Calderone – , purché sia costruttivo. Restiamo uniti, sotto la guida del nostro coordinatore regionale, Gianfranco Micciché e confermeremo gli ottimi risultati che il partito ha ottenuto nel recente passato. Puntiamo pertanto a costruire un centrodestra unito, che sia pronto per le prossime competizioni elettorali – sia a livello locale che regionale – e che soprattutto dia quelle risposte che i cittadini chiedono. Lo abbiamo ribadito ieri durante il vertice a Palazzo dei Normanni, alla presenza del presidente Miccichè, della senatrice Licia Ronzulli, responsabile nazionale per Forza Italia dei rapporti con gli alleati, oltre che ai tanti amministratori e deputati azzurri presenti”.
Poi è stata la volta di Michele Mancuso (ore 19,55): “Micciché non ha bisogno di difensori, parlano i numeri. Chi crea spaccature perché non si guadagna la poltrona altrove?”
“Finalmente il presidente Berlusconi – dichiara Mancuso – ha dato un’impronta seria al partito nazionale, con un riconoscimento del ruolo e dei meriti di una classe dirigente, incluso il nostro coordinatore regionale Gianfranco Micciché. Ciò è testimoniato dalla presenza di ieri a Palazzo dei Normanni della bravissima senatrice Licia Ronzulli, che con diligenza e spirito di ascolto ha incontrato il gruppo azzurro all’Ars. Dispiace leggere di incontri nei giorni scorsi di presunte correnti. Anche perché siamo davvero in un clima di guerra che non ha certo bisogno della politica per essere alimentato. Voglio invece ricordare a chi di ondivaga ha la memoria, che mentre qualche parlamentare è andato via, tanti altri ne sono arrivati e tantissimi li seguirebbero se solo si pensasse a lavorare per il partito. Gianfranco Micciché non ha certo bisogno della mia difesa, anche perché in politica contano i numeri e questi sono dalla sua parte. Invece di difendere candidature di altri partiti, perché non si pensa a sostenere quelli di Forza Italia? Se creare spaccature serve solo a mantenere salda la propria poltrona, allora già che ci sono, che vadano a guadagnarsela altrove se ci riescono. Oggi la Sicilia ha bisogno di una classe dirigente priva di obiettivi personali. Magari sarebbe più corretto che i vari Falcone, Zambuto e Armao lavorassero per unire piuttosto che distruggere. Ricordo che in fondo, rivestono un ruolo all’interno del Governo regionale anche grazie al gruppo parlamentare di appartenenza”. Lo afferma il vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars, on. Michele Mancuso.
Infine (ore 20,57) è stata la volta di Luisa Lantieri: “Va bene l’unità ma sotto la guida di Micciché”.
“Non amo le liti – puntualizza la deputata – , anzi credo fermamente nel potere della mediazione e del confronto. Ecco perché sono certa che tutto rientrerà sui giusti binari, quelli che condurranno Forza Italia, il suo coordinatore regionale e tutto il centrodestra unito verso i traguardi delle prossime competizioni elettorali. Preciso insieme al nostro coordinatore regionale perché, tra le motivazioni che qualche anno fa mi hanno indotta ad aderire a Forza Italia, c’era la ferma guida di Gianfranco Miccichè il cui acume politico e lungimiranza non sono secondi a nessuno”.
Nella foto: il presidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) Gianfranco Miccichè
Luciano Mirone
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