Condannati dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catania a sei anni e otto mesi Angelo Monaco, 67 anni, di Rosolini (Siracusa), e Paolo Mirmina Spatalucente (42) di Noto (Siracusa) accusati di estorsione con l’aggravante mafiosa ai danni dell’imprenditore di Belpasso (Catania) Mario Cavallaro, che nel 2014 li ha denunciati facendoli arrestare e innescando un procedimento giudiziario conclusosi oggi col processo di primo grado.
Entrambi gli imputati sono stati condannati altresì al pagamento di 1.400 Euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle relative al mantenimento durante la custodia cautelare in carcere. Il collegio giudicante, composto dalla presidente Enza De Pasquale, e dai giudici Ottavio Grasso e Anna Pappalardo, ha dichiarato gli imputati “interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena”.
Il Tribunale ha condannato inoltre Monaco e Spatalucente “al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali provocati alle parti civili costituite, da liquidarsi in separata sede civile, nonché alla rifusione delle spese di assistenza e difesa sostenute dalle stesse parti, che liquida, quanto a Cavallaro Mario, in Euro 3mila, oltre a spese generali, e in Euro 2mila e 500 all’associazione Antiracket e Antiusura Libera Impresa”.
Entro 90 giorni la motivazione della sentenza .
Questo un brano dell’intervista che questo giornale ha fatto all’imprenditore belpassese (attualmente impegnato in un altro processo per la presunta estorsione subita da altri clan) il 31 marzo 2019.
Cavallaro, quante denunce ha fatto?
“Trentasei. Alla Procura della Repubblica di Catania, ai Carabinieri di Paternò e ai Carabinieri di Belpasso. Il Nucleo operativo di Paternò mi ha sempre seguito. I due processi sono a carico del clan Aparo-Trigilio di Siracusa, di cui ho fatto arrestare (29 agosto 2014) il reggente Angelo Monaco, assieme al genero Paolo Mirmina Spatalucente, altro elemento di spicco catturato mentre, sotto il controllo delle Forze dell’ordine, versavo la tangente che mi aveva richiesto per dei lavori che avevo svolto a Ispica per la costruzione del Centro di protezione civile della Regione”.
Luciano Mirone
Mario Cavallaro hai avuto coraggio e fiducia immensa nella giustizia e oggi è una conquista formidabile! Ti faccio le mie migliori congratulazioni! È la prova che ancora possiamo avere speranza di avere giustizia anche noi! Grazie alle forze dell’Ordine venute in soccorso.