Preparava un agguato con tanto di pistola e cartucce per ragioni tuttora al vaglio dei Carabinieri di Paternò (Catania). Un agguato nei confronti di un coetaneo di Catania, con il quale, poco prima, aveva avuto un violento litigio. La conversazione fra l’ideatore di questo “progetto di morte” e un amico è stata ascoltata involontariamente da un’altra persona che ha chiamato il 112 dell’Arma che, attraverso il Nucleo radiomobile, è prontamente intervenuto evitando un possibile delitto e arrestando nella flagranza di reato un 21enne del posto (gli sono state trovate delle confezioni di marijuana), gravemente indiziato di porto in luogo pubblico di armi e munizionamento clandestini, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e ricettazione.

“Nella nottata – scrivono i Carabinieri -, poco prima dell’alba, intorno alle 5, una persona ha avvisato il 112 di avere involontariamente ascoltato una conversazione tra alcuni giovani mentre era in attesa nei pressi dell’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò”.

“Il denunciante – prosegue la nota – , allarmato, aveva riferito all’operatore che un giovane aveva confidato al suo interlocutore che di lì a poco sarebbe ritornato a Catania per andare a ‘sparare’ ad una persona, con la quale aveva poco prima avuto una violenta lite”.

“Immediatamente attivata dalla centrale operativa della Compagnia di Paternò – si legge nel comunicato -, la pattuglia del Nucleo Radiomobile si è recata sul posto trovando due paternesi di 21 e 25 anni, quest’ultimo con medicazioni alla testa asseritamente provocate da un incidente stradale autonomo”.

“Dopo avere effettuato l’identificazione del giovane, l’equipaggio si era allontanato, continuando a gravitare in quell’area, nell’ipotesi di nuovi sviluppi che, infatti, non sono tardati ad arrivare”.

“Solo dopo una ventina di minuti – scrive la sala stampa dell’Arma – , il cittadino ha richiamato i Carabinieri avvertendoli di aver rivisto quel giovane descrivendolo nell’abbigliamento. I militari quindi, che già si trovavano nei pressi dell’ospedale, sono nuovamente intervenuti trovandolo in compagnia di altri cinque ragazzi tra i 17 ed i 24 anni, in attesa delle dimissioni del loro amico”.

“Notato uno strano atteggiamento del 21enne – puntualizzano i Carabinieri – , la pattuglia ha deciso di allontanarsi temporaneamente per tentare successivamente una sortita. Infatti, rientrati poco dopo nella zona del pronto soccorso, hanno trovato il 21enne chinato all’interno di un cespuglio in compagnia di un coetaneo”.

“Al loro arrivo – raccontano i militari – il giovane ha cercato di ricomporsi sistemandosi i pantaloni, quindi una rapida ispezione effettuata dai Carabinieri all’interno di quel cespuglio ha consentito di rinvenire una pistola semiautomatica cal. 7,65 avente matricola abrasa, con il colpo in canna ed il caricatore inserito”.

“Vistosi ormai scoperto – proseguono i Carabinieri – , il giovane ha poi estratto dai pantaloni e consegnato ai militari una bustina con 10 cartucce cal. 7,65 che aveva prima tentato di occultare, mentre, a seguito della successiva perquisizione all’interno dell’autovettura, i militari hanno trovato 3 dosi di marijuana già confezionate”.

“Il 21enne, che si è assunto la responsabilità del possesso della pistola e della droga, è stato tradotto presso il carcere di Gela, dove permane a seguito della convalida dell’arresto e dell’emissione di un’ordinanza cautelare da parte dell’Autorità Giudiziaria”.

Nella foto: i Carabinieri di Paternò (Catania) mentre perquisiscono la zona dell’ospedale. Nel riquadro: la pistola trovata

Redazione