Per una serie di impedimenti non sono andato a votare per le primarie dei Progressisti in Sicilia: se ci fossi andato avrei votato per Claudio Fava. Non sarebbe cambiato molto rispetto al risultato finale (Claudio si è piazzato terzo, nettamente staccato da Caterina Chinnici del Pd, che ha vinto, e da Barbara Floridia del M5S, arrivata seconda), ma mi sarei sentito con la coscienza a posto (mi scusi la candidata dei 5S se non parlo di lei, ma non ho la fortuna di conoscere la sua storia. Per questo, ci sarà tempo e modo). 

Oggi, invece, mi sento frastornato, non perché chi ha vinto non sia una persona perbene (tutt’altro. Ho il ricordo di una bellissima persona, conosciuta in occasione di un’intervista fatta per Repubblica quando era magistrato a Caltanissetta), ma perché la figlia del magistrato palermitano ucciso in via Pipitone Federico non ha avuto un attimo di esitazione, qualche anno dopo, ad accettare l’offerta di diventare assessore da parte dell’ex Presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

Con tutto il rispetto per le scelte che ognuno di noi ha il diritto di fare, credo che oggi più che mai, con le gravissime emergenze che affliggono la Sicilia, l’Italia e il pianeta (dal clima alla guerra, dalla pandemia alla povertà, alle mafie), la politica abbia una grande necessità di essere intransigente, soprattutto sulla questione morale.

Credo che la Sicilia, l’Italia e il mondo siano giunti ad un redde rationem della cui gravità pochi si stanno veramente rendendo conto. Il momento è delicatissimo. La guerra in Ucraina sta innescando delle reazioni a catena che rischiano di portarci alla catastrofe dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

La chiusura dei rubinetti del gas deciso da Putin sta destabilizzando la politica dell’energia pulita che (seppure con grave ritardo) molti Stati avevano intrapreso, seppure nel lungo periodo. Per fronteggiare l’emergenza siamo costretti addirittura a tornare al carbone, con quali effetti catastrofici è facile immaginare.

La destra mondiale si sta rivelando più pericolosa di quanto si pensasse, Putin e Trump hanno gettato la maschera, i Democratici d’America dell’era Biden non riescono ad essere all’altezza dei loro Padri (o di alcuni di essi), l’Europa non riesce ad imporre una politica nuova, l’Italia si appresta a mandare al potere gli amici di Putin, insomma, il pianeta non è messo bene.

Oggi più che mai è necessaria una politica nuova che metta al centro l’etica, le parità, la pace, la solidarietà, l’ambiente, il lavoro. Occorre un “umanesimo moderno” che abbia rispetto della persona e della natura.

Invece queste emergenze si stanno affrontando con le categorie di un passato nel quale c’era ancora lo spazio per fare le guerre, fare o tentare i colpi di Stato, far cadere un Governo, guardare tutto con la prospettiva delle elezioni e non della Storia.

Oggi gli spazi si sono ridotti, come i ghiacciai che si sfaldano sotto i nostri occhi. Non è più tempo di cazzeggi. O si intraprende una politica seria per il bene comune, o si rischia l’apocalisse.

Che c’entrano le primarie in Sicilia con la situazione mondiale? C’entrano. Per la semplice ragione che il pianeta è attraversato da un pensiero unico: il capitalismo selvaggio. Per il quale si fanno le guerre, si disbosca la foresta amazzonica, si inquinano i mari, si sotterrano i rifiuti, si umilia il Terzo mondo, si esalta l’economia a danno della politica. In poche parole: si mette al centro il danaro e si mortifica l’Uomo.

Questo pensiero unico va combattuto se vogliamo avere una speranza. Come? Portando avanti le nostre battaglie e cercando di rinnovare la classe dirigente. Non con gli schemi del passato (giovane meglio di vecchio, donna meglio di uomo, gay meglio di tutti, eccetera eccetera eccetera.

La politica (come la vita) non è fatta di schemi. Esistono i principi ai quali fare riferimento e in nome dei quali integrarsi: giovani, vecchi, donne, gay, bianchi, neri, ebrei, cattolici, musulmani, tutti devono essere uniti senza pregiudizi e senza distinzioni.

Fare l’assessore di Raffaele Lombardo, sapendo chi è costui (assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, certo, ma le carte, per favore, leggiamole tutte), sapendo da chi è attorniato, non depone bene per una persona che si candida a governare una delle terre più difficili del mondo, specie se fa il magistrato e se è figlia di un eroe immolatosi per fare la guerra a Cosa nostra.

La situazione odierna ci impone di stare dall’altra parte senza ambiguità. Invece nel Pd (fonte: il Fatto quotidiano di oggi) c’è già chi parla di prossime alleanze proprio con Lombardo. Fava ha risposto: “Mai”.

Ecco perché avrei votato per lui. Avrà pure un carattere difficile, avrà fatto qualche errore, ma è un uomo libero, coerente e onesto. Questo basta.  

Nella foto: l’esponente dei Progressisti in Sicilia, Claudio Fava

Luciano Mirone