Egregio Sindaco di Belpasso (Catania), Daniele Motta, Lei nei giorni scorsi, nel corso di una discussione in Consiglio comunale sul Piano regolatore generale (Prg) della nostra città, scaduto “soltanto” da 20 anni, ha dichiarato in diretta streaming (quindi al cospetto di centinaia o di migliaia di persone) che il Comitato di cittadini “La Belpasso che vogliamo” (formatosi spontaneamente per sollecitare l’Amministrazione e il Consiglio comunale a redigere il nuovo strumento urbanistico, come prevede la legge) è “fortemente politicizzato per la presenza di un ex candidato a sindaco”.
In realtà nel suo discorso ha parlato anche di fantomatici “portaborse” di formazioni politiche, eppure nel Comitato non risultano figure del genere, almeno nell’accezione dispregiativa con la quale le ha indicate Lei. Semmai esistono dei consulenti giuridici (anche competenti) di cui Lei evidentemente confonde le funzioni.
Ma non è di quest’ultimo aspetto che vorrei parlare, quanto dell’”ex candidato a sindaco” tirato in ballo, che, a suo avviso, “strumentalizza” il Prg per scopi meramente elettorali (dato che siamo alla vigilia delle nazionali, delle regionali e delle comunali) e che, in caso Consiglio comunale “aperto” al contributo dei cittadini, si metterebbe a fare “passerella” per i motivi di cui sopra.
Ora Signor Sindaco, siccome l’oggetto dei Suoi strali è (anche) il sottoscritto, candidatosi a sindaco nel 2013 col centrosinistra, mi consenta di dire la mia, in modo da dare la possibilità all’opinione pubblica (non certamente numerosa come succede con la diretta streaming) di ascoltare anche l’altra campana.
Può spiegare il senso delle Sue parole? Perché “politicizzerei” una battaglia fondamentale per il futuro della nostra comunità? Perché un ex candidato a Sindaco non può portare avanti certe iniziative? Cosa la infastidisce? Perché da anni, sia Lei, sia diversi altri politici locali, siete impegnati in un tentativo di demonizzazione (memorabili certi veti e certe censure: che dice, li ricordiamo o lasciamo perdere?) verso coloro che si occupano di Piano regolatore, di abusivismo edilizio (a proposito, quando un Consiglio comunale sull’argomento?) di cementificazione selvaggia e di diritto di critica sancito dalla nostra Costituzione?
Mi faccia capire le dinamiche psicologiche del suo ragionamento: se una persona non ha un passato da “candidato” può occuparsi della Cosa pubblica, ma se ha partecipato almeno ad una elezione (vale anche quella di condominio?) è costretto a non interessarsi più della vita pubblica per tutta la vita? Il Suo è un intervento di condanna per il passato o di prevenzione per il futuro, qualora il delitto di lesa Maestà dovesse reiterarsi?
In poche parole, Signor Sindaco, dove vuole andare a parare? Vuole causare dei sensi di colpa nel sottoscritto, seminare zizzania all’interno del Comitato (magari cercando di isolare i “riottosi”), creare il sospetto nell’opinione pubblica che a Belpasso c’è gente che apparentemente si muove per una causa, ma concretamente è interessato ad “altro” (che dice, rispolveriamo certi messaggi privati contro il sottoscritto, magari dopo una delle tante manifestazioni antimafia, o lasciamo perdere anche quelli?)?
Non vorrei rassicurarLa dicendole che non sono interessato a ricandidarmi: mi piacerebbe tanto, questo sì, credo che la nostra città abbia bisogno di una svolta, ma non penso che ci siano le condizioni per una mia nuova partecipazione politica. I motivi sono tanti e non è questa la sede per affrontarli. Non vorrei rassicurarLa, perché se dovessi decidere il contrario (potrebbe capitare, chi può impedirmelo?), non è a Lei che devo dar conto. Sia chiaro. I sensi di colpa, semmai, deve averli chi ha ridotto il paese in queste condizioni.
Un’altra cosa: nel mio ultimo libro dedico molte pagine alla figura del perbenista, quella classica categoria di persona che prova orrore di fronte a chi denuncia gli scandali, ma indifferenza verso gli scandali. Ebbene, Signor Sindaco: sappia che quest’ultimo riferimento è puramente “voluto”.
Luciano Mirone
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Questo l’intervento del Sindaco di Belpasso, Daniele Motta, pochi giorni fa in Consiglio comunale sul Piano regolatore e sul Comitato civico La Belpasso che vogliamo.
“Piano regolatore generale (Prg). L’altro giorno abbiamo fatto una riunione di maggioranza. Siamo in un punto in cui, in base a quello che abbiamo fatto fino ad oggi, di dovere scegliere se andare avanti col Prg (abbiamo già adottato il piano regolatore di massima) o annullare tutto e partire col Pug (Piano urbanistico generale, ndr.). Questa è una scelta secondo me importante che come Consiglio comunale dovremmo fare…”.
“E’ vero che si è costituito un Comitato civico per parlare del Piano regolatore, ma è vero che questo Comitato civico, mio malgrado devo dire, è fortemente politicizzato. Infatti nei due incontri che abbiamo fatto, non è emerso il dato propositivo sul Piano regolatore, ma è emersa solamente una passerella politica, prima alla Biblioteca comunale, e poi, tramite l’ex deputato del consigliere Caserta (il sindaco si riferisce alle recenti dimissioni di Damiano Caserta dal Movimento Cinque Stelle, ndr.), onorevole Ciancio, è stata chiesta un’audizione in Commissione regionale (la Commissione regionale Ambiente e Territorio che si occupa degli strumenti urbanistici, ndr.), a mio avviso senza senso, perché la Regione a Belpasso… (incomprensibile)”.
“Siamo arrivati là, abbiamo esposto i fatti e abbiamo chiuso la discussione, con una punta polemica, ovviamente, dei ‘soliti noti’ di questo Comitato, che sono stati candidati sindaci, che sono portaborse dello stesso onorevole, non dico i nomi ma l’abbiamo capito tutti, quindi il Comitato civico, se fosse civico, avrebbe tutto il mio rispetto, ma siccome civico non è, ma è un Comitato politico, ha comunque il mio rispetto, ma comunque va trattato in altro modo”.
“Il Consiglio comunale (il sindaco si riferisce alla richiesta di Consiglio comunale ‘aperto’ all’intervento dei cittadini, chiesto dal Comitato per discutere dello strumento urbanistico scaduto da quasi 20 anni, ndr.) io penso sia opportuno farlo nel momento in cui tutti assieme prima decidiamo se vogliamo andare avanti col Prg o vogliamo annullare tutto il lavoro fatto fino ad ora con il Prg e partire con il Pug: perché se noi in giunta deliberiamo che scegliamo il Pug, annulliamo tutto il lavoro fatto fino ad ora e si va avanti col Pug…”.
“Detto questo, nulla osta che possiamo fare un Consiglio comunale aperto e fare parlare tutti sul Prg, ma le assicuro, consigliere Borzì, che sarebbe anche in quel caso una passerella politica sempre dei ‘soliti noti’, perché i cittadini non sono mai venuti da me ad espormi questo problema. Però è chiaro che la politica deve occuparsene, e deve occuparsene con i rappresentanti eletti dal popolo…”.
“Poi il Consiglio comunale aperto ci sta, ma come abbiamo notato tantissime volte… diventano una passerella di chi non ha voce in questo Consiglio comunale… Però… prendiamoci un paio di settimane di tempo per capire dove vogliamo andare, perché il Prg, secondo me, possiamo chiuderlo in tempo più breve, ma con la vecchia legge. Con la nuova legge ci sono delle limitazioni molto più importanti, però c’è una visione completamente diversa di città, che punta al non più consumo di suolo, alla rigenerazione urbana”.
“Che poi sulla rigenerazione urbana bisogna capire anche come comportarsi, perché non sono così convinto della rigenerazione urbana, perché se noi buttiamo giù tutte le vecchie case che ci sono nel centro storico snaturiamo il centro storico. Dice…ma non sono case di valenza storica, perché non sono in zona storica, ma tu lo snaturi, perché tutte le vecchie case le butti giù e fai tutte case nuove…”.
“Così come non sono convinto, anche perché sono andato a studiarmelo, della questione del ‘certificato verde’. Andatevele a leggere queste cose, sono quanto meno contraddittorie, quindi se ci mettiamo tutti a studiare su questo argomento, qualcosa di buono esce”.
“Il Piano regolatore, dalla passata Amministrazione, è stato ‘internalizzato’: è stato revocato un incarico e dato all’Ufficio tecnico comunale. Io ho dichiarato in maniera molto candida e autocritica che l’Ufficio tecnico comunale non può più occuparsene e ho detto che per potere andare avanti col Piano regolatore daremo un incarico esterno, trovando i fondi consigliere, perché poi ci volunu ‘i soddi, perché parliamo di fondi importanti per fare un Piano regolatore: ci vogliono gli studi geologi, la Vas e tutto quello che ne consegue…”.
“Scegliamo se andare avanti col Prg o se vogliamo fare il Pug. Questa è una scelta che dobbiamo fare noi, non può farla la città, né il Comitato civico e neanche gli ex sindaci o candidati sindaci. Che lei pensi alla bontà di quel Comitato, assolutamente, tutti i cittadini che si occupano della Cosa pubblica ben vengano, ma devono farlo in maniera intellettualmente onesta, cosa che io ravviso che non sia stata fatta da questo Comitato, e mi assumo la responsabilità di quello che dico senza problemi. Quindi io non parteciperò più alle riunioni di questo Comitato, perché a fronte di una discussione che si poteva esaurire in dieci minuti, sono state ore ed ore di passerelle, di accuse e di illazioni”.
“La convocazione in Commissione regionale, atto assolutamente inutile, che anche lì la presidente della Commissione ha anche detto, ‘perché siamo qua?’, quindi questo Comitato si muove sicuramente per nobili intenti, ma con scarsi risultati pratici… Io non mi sottraggo ad alcun confronto, però dovremmo poter parlare di qualcosa: se dobbiamo solo dire che è scaduto 18 anni fa il Piano regolatore , lo so, se dobbiamo dire che la passata Amministrazione ha iniziato un percorso, lo so, lo sappiamo tutti, c’eri tu, c’ero io, eravamo assessori… Che è cambiata la legge lo sappiamo”.
“Di cosa dovremmo parlare? Se abbiamo argomenti, oltre alle accuse reciproche da poterci fare, facciamolo. Tanto le elezioni si stanno avvicinando, le regionali, le politiche, le comunali, quindi cominciamo a mostrare la dialettica e i muscoli: se vogliamo farlo non ho nulla… (incomprensibile)… Questa Amministrazione dice candidamente che il Piano regolatore, l’Ufficio non può farlo, quindi bisogna ‘esternalizzarlo’, quindi con atto di indirizzo diremo all’Ufficio di preparare una gara per un urbanista esterno che si occupi di Piano regolatore, trovando i fondi in bilancio. Ora, tra pochissimo, prima di ferragosto, se ci riusciamo, porteremo il bilancio in Consiglio, e poi vedrete i numeri… Vedrete i tagli sanguinosi che sono stati fatti a questo bilancio e poi capiremo dove reperire i fondi per il Piano regolatore…”.
“Sempre nella famosa seduta del Comitato civico, si accusava l’Amministrazione di non avere avuto accesso ai fondi per i Piani regolatori, quelli che erano stati stanziati dalla Regione. Abbiamo anche in questo caso, sia io che l’ingegnere Nicosia, spiegato… che partecipando a quel bando non avremmo preso i soldi, perché avevamo molti punti in meno rispetto a quelli che hanno avuto il Piano regolatore in scadenza prima del 2003”.
“Dobbiamo andare avanti. Prima della fine di questa Amministrazione, vorrei segnare un percorso che le future Amministrazioni non potranno più revocare”.
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