“Alle elezioni amministrative, del 28 e 29 maggio 2023, il Partito Democratico ha partecipato con la lista civica ‘Democratici Belpasso’. Il risultato ottenuto è estremamente deludente e non ha portato i frutti auspicati”.

A meno di due settimane dal voto, il Partito democratico di Belpasso (Catania) fa autocritica, ammette il risultato deludente e dopo un’analisi in cui accusa “il fuoco amico”, guarda al futuro. Questo il comunicato emesso pochi minuti fa e inviato a questa redazione.    

1.       Le ragioni di un accordo elettorale..

Abbiamo constato che la crisi sociale ed economica di Belpasso è una vera emergenza che non può essere affrontata e risolta con gli strumenti della ordinaria amministrazione, ma necessita di uno sforzo d’intelligenza collettiva positivo.

Certo, affiancare il simbolo del Partito Democratico a quelli di partiti tradizionalmente avversari non era tra le opzioni possibili, per ciò abbiamo deciso di formare la lista civica “Democratici Belpasso” e far parte della coalizione “É tempo di Belpasso” a sostegno della candidatura alla carica di sindaco di Salvo Licandri.

Una scelta per nulla facile, ma necessitata dalla cruda realtà da parte di chi mette al primo posto il benessere dei cittadini e non gli interessi di bottega o, peggio ancora, personali

2.       Il “fuoco amico” …

Abbiamo dovuto subire “il fuoco amico” di chi ha anteposto una viscerale foga ideologica (peraltro fuori dal tempo e fuori luogo) e finti problemi di coscienza agli interessi di Belpasso e che ha finito per essere funzionale alla vittoria della destra- destra.

Destra- destra che già da prima della campagna elettorale li ha coccolati e  incoraggiati a rompere il fronte della sinistra.

… e gli “effetti collaterali”.

Questi fastidiosi  quotidiani attacchi, a cui non abbiamo risposto non per debolezza ma perché  non politici ma personali e perciò puerili e non degni di alcuna attenzione, hanno alzato un muro di incomunicabilità tra loro che vivono in un mondo pre-politico e noi che facciamo i conti con la realtà.

3.       I rapporti con le altre forze politiche di opposizione.

Ad oggi (è pendente un ricorso), il risultato elettorale assegna 10 consiglieri alla coalizione vincente e 6 a quella di opposizione.

A capo dell’opposizione c’è il candidato sindaco arrivato secondo (Salvo Licandri), il cui compito, oltre che di vigilare sull’operato della maggioranza, è quello di dare continuità al programma elettorale presentato.

Su questa base, sul piano locale, il Partito Democratico darà il proprio contributo costruttivo.

Per tutti i temi non contemplati nel programma condiviso, il PD agirà in piena autonomia e in sintonia con gli organismi sovraordinati del Partito.

Con le aggregazioni politiche che si sono presentate alle elezioni amministrative fuori dalle due maggiori coalizioni, Il dialogo sarà possibile solo rimuovendo gli elementi che alimentano scientemente una faida alla quale il PD non è assolutamente interessato.

4.       Le prospettive del Partito a Belpasso.

Una delle differenze tra le liste civiche e i Partiti è che le prime hanno un ciclo vitale breve, i secondi hanno un passato, un presente e un futuro

Subito dopo le elezioni, il PD locale ha riunito la sua segreteria e, preso atto del risultato, si è assunto il compito di rilanciare e riorganizzare il Partito.

Il percorso è già stato avviato e passa dal coinvolgimento di tutti coloro che si sono spesi nella lista “Democratici Belpasso”, a cui va il sincero ringraziamento;  da un rapporto virtuoso con la società civile;  da una costante informazione/confronto  con i nostri iscritti, elettori e simpatizzanti.

“Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi”.

Redazione